L’eco profonda della memoria ha attraversato Parigi nell’anniversario degli attentati del 13 novembre, una data che per la Francia non è semplicemente un numero sul calendario ma una ferita collettiva. Nel Giardino del 13 novembre, a due passi dalla Cattedrale di Notre-Dame, la capitale ha scelto ancora una volta la musica come linguaggio universale per rendere omaggio alle 132 persone che persero la vita quella notte. Un gesto di comunità, raccontato attraverso note che uniscono luoghi, simboli e ricordi.
L’avvio della cerimonia con un richiamo potente
A dare inizio alla commemorazione è stata un’interpretazione insolita e suggestiva: una versione strumentale di Hells Bells degli AC/DC, eseguita dalla musicista franco-camerunense Ann Shiley al suo organo Hammond. Le sue note, intervallate dai rintocchi delle grandi campane di Notre-Dame e di altre chiese parigine, hanno trasformato il silenzio della città in un momento di raccoglimento condiviso. L’esecuzione si è svolta ai piedi dell’Albero della Giustizia, un antico olmo che veglia sul giardino dedicato alle vittime.
Il suono delle campane come voce della città
Pochi istanti prima, le campane più celebri della capitale – Emmanuel e Marie di Notre-Dame, insieme a quelle di Saint-Sulpice, del Sacre-Coeur, di Saint-Germain e Saint-Eustache – hanno suonato all’unisono. Un gesto semplice ma carico di significato, definito dall’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich come un segno di unità contro la violenza e in ricordo di quella lunga notte di angoscia, quando tre commando jihadisti colpirono la città in uno dei momenti più bui della sua storia recente.
Una memoria che non smette di emozionare
Nel Giardino del 13 novembre, illuminato per l’occasione, un’immagine simbolica ha colpito i presenti: una Marianna piangente proiettata sul tronco dell’Albero della Giustizia. Una figura che rappresenta la Repubblica e il dolore di un Paese intero. L’idea artistica, curata da Thierry Reboul, si ispira alle passioni musicali delle vittime, spesso legate al rock e alla musica anglosassone. Un modo per ricordare non solo ciò che è accaduto, ma anche chi erano le persone che quella notte non fecero ritorno.
Una cerimonia tra sobrietà e partecipazione
L’evento, costruito insieme alle associazioni 13onze15 e Vida pour Paris, ha voluto rendere omaggio ai morti, ai sopravvissuti e agli “eroi” di quella notte: poliziotti, vigili del fuoco, medici e paramedici che intervennero nel caos degli attentati. La piattaforma allestita nel cuore della città ha accolto circa 1.500 persone, tra cui il presidente Emmanuel Macron, il sindaco Anne Hidalgo, esponenti del governo e moltissime famiglie colpite dalla tragedia.
Una memoria collettiva che si rinnova
La commemorazione è stata trasmessa in diretta su TF1 e sulla televisione pubblica francese, mentre un maxischermo in Place de la République ha permesso a cittadini e visitatori di seguirla proprio dove, dieci anni fa, migliaia di persone si riunirono spontaneamente per stringersi nel dolore. Ogni brano eseguito durante l’omaggio sarà inserito in un album commemorativo distribuito sulle principali piattaforme musicali. Il ricavato sarà interamente devoluto alle associazioni delle vittime, per sostenere chi ancora oggi vive le conseguenze psicologiche e materiali di quella notte.
14 Novembre 2025
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