L’evoluzione del conflitto in Ucraina continua a produrre dichiarazioni, pressioni e movimenti diplomatici che rivelano quanto lo scenario resti fluido e tutt’altro che vicino a una soluzione. Le ultime notizie provenienti da Mosca, Washington, Kiev e dai partner internazionali mostrano un intreccio di tentativi, avvertimenti e nuovi impegni militari che sembrano spingere la pace sempre un po’ più in là.
La lettura russa del ruolo di Donald Trump
Le parole di Vladimir Putin sulla postura del presidente statunitense emergono con toni insoliti. Il leader russo riconosce che Donald Trump starebbe “cercando sinceramente” una via per un accordo sul dossier ucraino, pur trattandosi – come lo stesso Putin ha sottolineato – di un “compito difficile”. Per Mosca, il tentativo americano appare ambizioso ma irto di ostacoli, soprattutto perché richiede di avvicinare posizioni che da oltre due anni si muovono in direzioni opposte.
Il confronto con Witkoff e Kushner
Putin definisce “molto utile” l’incontro con Steve Witkoff e Jared Kushner, durato cinque ore e percepito come un segnale di dialogo informale con figure vicine agli Stati Uniti. Secondo il Cremlino, Washington avrebbe proposto di scomporre il piano di pace in quattro pacchetti, per affrontare in modo più analitico i ventotto punti sul tavolo. Una trattativa complessa, in cui la Russia dichiara apertura a discutere, pur ribadendo che alcuni nodi restano irrisolti.
L’avvertimento sul Donbass e i territori occupati
Su uno dei temi più delicati, Putin non cambia linea: il Donbass e la cosiddetta ‘Nuova Russia’ rappresentano un obiettivo che Mosca intende “liberare” con ogni mezzo disponibile. L’alternativa offerta all’Ucraina appare drastica e senza sfumature: ritirare le proprie truppe oppure assistere a una nuova fase di escalation militare. Un messaggio che pesa su un contesto già segnato da tensioni continue sul confine orientale.
La notte dei droni abbattuti
Le parole della diplomazia si sovrappongono ai fatti militari. Il Ministero della Difesa russo dichiara di aver intercettato e neutralizzato 76 droni ucraini in diverse regioni del Paese nel corso della notte. Un numero elevato che indica l’intensità dello scontro e l’evoluzione tecnologica delle operazioni, sempre più legate a sistemi autonomi, incursioni a distanza e capacità difensive in rapido adattamento.
La risposta australiana e il sostegno a Kiev
Mentre i negoziati informali fanno il loro corso, arrivano impegni concreti dall’altro lato del mondo. L’Australia annuncia un nuovo pacchetto di aiuti da 95 milioni di dollari australiani e ulteriori sanzioni contro la cosiddetta “flotta ombra” russa, considerata uno degli strumenti con cui Mosca tenterebbe di aggirare le restrizioni internazionali sul petrolio. I fondi serviranno all’acquisto di armamenti prioritari, dai missili alle munizioni, e si affiancheranno a misure simili in discussione in Nuova Zelanda.
Kiev prepara il prossimo confronto
Sul fronte ucraino, si conferma che Rustem Umerov, capo dei negoziatori di Kiev, incontrerà a Miami Steve Witkoff e Jared Kushner. Un appuntamento che si inserisce in un puzzle di iniziative parallele, canali informali e diplomazia indiretta che sembrano definire la fase attuale del conflitto: meno fatta di proclamazioni ufficiali, più segnata da tentativi sotterranei di costruire una cornice possibile per futuri colloqui di pace.
04 Dicembre 2025
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