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Giorno della memoria, ricordare per non ripetere

Commemorare le vittime dell’olocausto, un dovere per tutta l’umanità.

Giorno della memoria, ricordare per non ripetere

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Ricordare per non ripetere, il giorno della memoria contro l’indifferenza e l’odio.

Il 27 gennaio di ogni anno, il mondo si ferma per commemorare le vittime dell’Olocausto, un orrore che ha segnato indelebilmente la storia del Novecento. Questa data, scelta simbolicamente per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau nel 1945, rappresenta un monito per l’umanità. È una giornata in cui il passato, con tutto il suo carico di dolore e vergogna, torna a interrogare il nostro presente e il nostro futuro.

Un riconoscimento universale

Il Giorno della Memoria è stato ufficialmente istituito dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005. La scelta di riconoscere questa giornata a livello mondiale è nata dalla consapevolezza che la Shoah non è solo una tragedia del popolo ebraico, ma un simbolo universale delle atrocità che l’essere umano può infliggere ai propri simili. La sessione speciale del 24 gennaio 2005, che celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti, segnò l’inizio di un impegno globale a non dimenticare.

Un dovere di memoria

Ricordare non è solo un atto di rispetto verso le vittime, ma anche una responsabilità verso le generazioni future. Tuttavia, il Giorno della Memoria non dovrebbe limitarsi a rievocare le atrocità del passato. È un’occasione per riflettere su come l’umanità, nonostante la consapevolezza di ciò che è accaduto, continui a infliggersi sofferenze indicibili.

Le guerre, i genocidi e le persecuzioni non appartengono solo alla storia. Ancora oggi, in diverse parti del mondo, l’odio, l’intolleranza e la violenza si manifestano con tragica regolarità. Questo dimostra che, nonostante i grandi discorsi e le solenni celebrazioni, l’essere umano ha una memoria corta, spesso incapace di apprendere dai propri errori.

Ricordare per combattere l’indifferenza

L’indifferenza è il terreno fertile su cui si sono costruiti gli orrori del passato. L’apatia verso il dolore altrui, il silenzio davanti alle ingiustizie, il voltarsi dall’altra parte: tutto questo ha reso possibile lo sterminio di milioni di persone. Ricordare significa anche rompere questo silenzio, reagire di fronte all’ingiustizia e opporsi a ogni forma di discriminazione.

Un impegno per il futuro

Il Giorno della Memoria non deve essere solo un esercizio di memoria collettiva, ma un invito all’azione. È un richiamo a costruire una società basata sul rispetto reciproco, sulla giustizia e sulla solidarietà. Celebrare questa giornata significa impegnarsi a creare un mondo in cui il rispetto per la vita umana prevalga sull’odio e sulla violenza.

Riflettere sul presente

In un’epoca in cui le guerre continuano a mietere vittime e nuove forme di discriminazione emergono, il Giorno della Memoria è più che mai necessario. Non possiamo permettere che il sacrificio delle vittime dell’Olocausto diventi solo una nota a margine nei libri di storia. Dobbiamo fare in modo che il loro ricordo sia il faro che illumina il nostro cammino verso un futuro migliore.

Leggi anche: Giornata della memoria, Edith Bruck
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Video: Il Giorno della Memoria 70° anniversario della liberazione del Campo di concentramento di Auschwitz (c) RAI Play


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27 Gennaio 2025
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