C’era una volta il lusso. Quello serio, quello che custodivi in un armadio quasi come fosse un’opera d’arte. La Birkin, per esempio, non era una borsa, ma una reliquia. Veniva riposta nella sua dust bag, lontana dalla luce del sole e dal pericolo di graffi. Poi è arrivato TikTok e con lui una generazione che ha deciso che le reliquie sono noiose. E cosa ha fatto? Le ha rovinate, ma con stile.
La genesi del caos, Birkin, tra mito e graffi
Tutto è iniziato dalla Birkin di Hermès, simbolo di esclusività per eccellenza. Non bastava possederla (e già questo è un lusso quasi inarrivabile), bisognava personalizzarla. E per personalizzazione non si intende un monogramma discreto, ma adesivi, collane, portachiavi e segni di usura volutamente creati. Il messaggio? "Sono così ricco che non mi interessa curarla". Jane Birkin, musa ispiratrice, probabilmente avrebbe storto il naso vedendo la sua borsa diventare un esperimento di arte astratta.
Il lusso maltrattato, un nuovo status symbol
Dietro questa tendenza c’è un concetto piuttosto contorto: dimostrare il proprio status attraverso la trascuratezza. Perché? Perché chi è veramente ricco non ha bisogno di preservare il valore di un oggetto; può semplicemente ricomprarlo. È il caso di Victoria Paris, influencer nota per il suo stile di vita sfrenato, che ha acquistato una Jackie di Gucci da quasi 3.000 euro per poi sbatterla sui gradini di legno. Lungi dall’essere un gesto isolato, questo comportamento ha dato vita a un trend in cui il lusso maltrattato diventa la nuova vetta dell’eleganza.
Il mercato del second hand e il paradosso del "Fair Condition"
Questa moda ha avuto un impatto anche sul mercato del second hand. Articoli in "Fair Condition" – ossia visibilmente vissuti – stanno vivendo una rinascita grazie a piattaforme come The RealReal. Secondo il loro Luxury Consignment Report, i pezzi rovinati sono più richiesti che mai. Ma attenzione: se da un lato il vissuto è di moda, dall’altro un capo irrimediabilmente danneggiato è invendibile. Insomma, ci piace il "vissuto", ma non troppo.
Il fronte del buon senso, moda sì, ma con rispetto
Non tutti si lasciano trascinare da questo vortice di decadenza modaiola. Creatrici di contenuti come Prettycritical promuovono un approccio più autentico: usare e amare gli oggetti, lasciando che il tempo e l’usura naturale raccontino una storia. Non c’è bisogno di imitare uno stile di vita sconsiderato per sentirsi parte della moda.
Il vero costo di un micro trend
Rovinare intenzionalmente un oggetto costoso non è solo una scelta discutibile, ma una dichiarazione involontaria di disconnessione dalla realtà. Ogni pezzo di lusso rappresenta ore di lavoro artigianale, materiali di qualità e una storia. Fingere noncuranza equivale a mancare di rispetto a tutto questo, oltre che al pianeta.
Il verdetto
Non tutti i micro trend sono da seguire. Alcuni, come questo, sollevano domande sul nostro rapporto con il lusso e sull’impatto sociale e ambientale e delle nostre scelte. Se possiedi una Birkin, usala, amala e lasciale raccontare la tua storia. Perché, in fondo, il vero lusso è saper apprezzare ciò che si ha.
27 Gennaio 2025
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