L’istruzione è un diritto fondamentale, ma per milioni di bambini nel Medio Oriente e Nord Africa (MENA) questo diritto è negato. Secondo l’UNICEF, almeno 30 milioni di bambini nella regione non frequentano la scuola, con conseguenze drammatiche sul loro futuro e su quello delle loro comunità. In molti Paesi, guerre, instabilità politica e povertà stanno erodendo decenni di progressi nel campo dell’istruzione, colpendo in particolare le fasce più vulnerabili della popolazione.
Gaza e Sudan, epicentri della crisi educativa
In Palestina, la situazione è critica: a Gaza, dall’ottobre 2023 tutte le scuole sono chiuse, lasciando 645.000 bambini senza accesso all’istruzione. Nonostante l’allestimento di spazi di apprendimento temporanei, l’84% delle scuole necessita di una completa ricostruzione o di una riabilitazione significativa prima di poter riaprire. La guerra ha non solo distrutto gli edifici scolastici, ma ha anche avuto un impatto devastante sugli studenti, molti dei quali sono rimasti feriti o traumatizzati.
In Sudan, il conflitto in corso ha escluso dalla scuola 16,5 milioni di bambini. Anche prima della recente escalation, oltre 7 milioni non avevano accesso all’istruzione, ma la distruzione di numerose scuole e il collasso del sistema educativo hanno aggravato una situazione già drammatica.
L’importanza della scuola nei contesti di crisi
L’istruzione non è solo un diritto, ma anche uno strumento fondamentale per la stabilità sociale. Per i bambini che vivono in Paesi segnati da conflitti e emergenze umanitarie, la scuola rappresenta un rifugio sicuro, un’opportunità per ricostruire il futuro e un mezzo per elaborare il trauma subito. Senza istruzione, milioni di giovani rischiano di restare intrappolati in un ciclo di povertà, sfruttamento e violenza.
Il pericolo dell’abbandono scolastico
L’interruzione dell’istruzione aumenta il rischio che i bambini non tornino mai sui banchi di scuola. Più a lungo restano fuori dal sistema educativo, maggiore è la probabilità che vengano coinvolti nel lavoro minorile, nel matrimonio precoce o in altre forme di sfruttamento. Nei bambini più piccoli, la mancanza di stimoli scolastici minaccia lo sviluppo cognitivo ed emotivo, compromettendo le loro opportunità future.
Istruzione di base, una sfida irrisolta
Anche laddove i tassi di iscrizione sono alti, il livello di apprendimento rimane preoccupante. Sei bambini su dieci nella regione MENA non sono in grado di leggere e comprendere un testo semplice entro i dieci anni. Questo deficit di competenze di base in lettura e matematica aumenta il rischio di abbandono scolastico e limita le possibilità di crescita economica e sociale delle nuove generazioni.
La necessità di un intervento immediato
Per invertire questa tendenza, l’UNICEF e altre organizzazioni internazionali chiedono investimenti urgenti nell’istruzione. Proteggere le scuole nei conflitti, garantire risorse adeguate e sviluppare infrastrutture scolastiche resilienti sono passi essenziali per assicurare il diritto all’istruzione a ogni bambino. I governi dovrebbero destinare tra il 15% e il 20% della spesa pubblica all’istruzione, secondo gli standard internazionali, e promuovere la costruzione di scuole sostenibili, capaci di resistere a eventi avversi.
L’istruzione non può aspettare: garantire ai bambini l’accesso alla scuola oggi significa dare loro una possibilità di costruire un domani migliore per sé stessi e per le loro comunità.
29 Gennaio 2025
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