L’ex Beatles mette in guardia sull’uso incontrollato dell’intelligenza artificiale nell’industria musicale, criticando la politica del governo britannico
La voce di un’icona, un appello per la tutela della creatività
A 82 anni, Paul McCartney non smette di far sentire la propria voce, non solo attraverso la musica, ma anche nelle battaglie per i diritti degli artisti. In una rara intervista concessa alla BBC, l’ex Beatles ha espresso serie preoccupazioni riguardo all’uso indiscriminato dell’intelligenza artificiale nel settore musicale. L’artista teme che la tecnologia possa compromettere la protezione del diritto d’autore e facilitare l’appropriazione indebita delle opere di giovani autori.
La politica britannica e il rischio di una deregulation dannosa
McCartney non si è limitato a una denuncia generica. Ha puntato il dito contro il governo britannico, accusandolo di favorire il business dell’intelligenza artificiale a scapito dei creatori di contenuti. Il nuovo esecutivo laburista guidato da Keir Starmer ha infatti proposto una normativa che consente l’utilizzo delle opere protette senza un’autorizzazione preventiva, a meno che gli autori stessi non si oppongano esplicitamente. Una soluzione che, secondo McCartney, rischia di danneggiare soprattutto i giovani compositori, spesso privi dei mezzi necessari per tutelare i propri diritti.
Un musicista che ha usato l’IA, ma con consapevolezza
Sir Paul non rifiuta a priori le innovazioni tecnologiche. Ne è prova il suo coinvolgimento nella realizzazione di ’Now and Then’, il brano inedito dei Beatles pubblicato nel 2023 grazie all’uso dell’intelligenza artificiale per isolare e mixare le voci originali di John Lennon e George Harrison. Tuttavia, sottolinea come il progresso debba andare di pari passo con la tutela della creatività e della proprietà intellettuale.
L’ingiusta ripartizione dei guadagni nell’era digitale
Il mercato musicale moderno è dominato dalle piattaforme di streaming, e McCartney critica duramente il fatto che i profitti generati dall’uso dell’IA non vadano agli artisti, ma alle grandi aziende tecnologiche. Secondo lui, è necessario stabilire norme chiare per garantire che gli autori abbiano il controllo sulle loro creazioni e ricevano una giusta remunerazione per l’utilizzo delle loro opere attraverso l’intelligenza artificiale.
Il monito a Starmer, il governo deve proteggere gli artisti
Nel corso dell’intervista, McCartney ha rivolto un messaggio diretto a Keir Starmer, invitandolo a riconsiderare le politiche in materia di IA. "Noi siamo il popolo, tu sei il governo e il tuo compito è proteggerci", ha dichiarato con fermezza, ribadendo la necessità di leggi che salvaguardino la creatività e i diritti degli artisti.
Una battaglia che riguarda il futuro della musica
L’intervento di McCartney non è solo la presa di posizione di un’icona della musica mondiale, ma un segnale d’allarme che riguarda l’intero settore. Se l’intelligenza artificiale può offrire strumenti innovativi per la creazione artistica, il suo utilizzo deve essere regolamentato per evitare che diventi un mezzo di sfruttamento. Il dibattito è aperto, e la voce di Paul McCartney rappresenta un appello forte e autorevole a difesa della musica e di chi la crea.
29 Gennaio 2025
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