Il prossimo 18 febbraio su RAI 1 debutta "Miss Fallaci", la serie televisiva che ripercorre gli inizi della carriera di Oriana Fallaci, con l’attrice Miriam Leone nei panni della celebre giornalista e scrittrice. La produzione intende raccontare la trasformazione di una giovane cronista ambiziosa in una delle voci più autorevoli e controverse del giornalismo italiano e internazionale.
Oriana Fallaci, la giornalista che sfidò il mondo con le parole
Oriana Fallaci è stata una delle voci più incisive e controverse del giornalismo e della letteratura italiana. Nata a Firenze nel 1929, ha vissuto da protagonista alcune delle pagine più drammatiche e significative della storia del Novecento, raccontando con lucidità e coraggio eventi che hanno segnato il mondo.
La giovane partigiana diventata inviata di guerra
Sin da giovanissima, Oriana Fallaci ha dimostrato un carattere forte e indipendente. Durante la Seconda Guerra Mondiale, appena adolescente, partecipò alla Resistenza italiana accanto al padre Edoardo, esperienza che avrebbe segnato per sempre la sua visione della vita e della politica. Dopo la guerra, si avvicinò al giornalismo, iniziando a collaborare con "L’Europeo" e diventando presto una delle prime donne italiane a lavorare come inviata di guerra.
La cronista nei teatri di guerra del mondo
Negli anni ’60 e ’70, Oriana Fallaci fu testimone diretta dei conflitti più sanguinosi del tempo, dal Vietnam al Medio Oriente, passando per l’America Latina. Le sue corrispondenze non erano semplici reportage, ma veri e propri racconti in cui trasmetteva la brutalità della guerra e il dramma umano dei civili e dei soldati. Nel 1968, mentre seguiva la strage di Piazza delle Tre Culture a Città del Messico, fu colpita da proiettili sparati dall’esercito e creduta morta. Questo episodio segnò un punto di svolta nella sua carriera e nel suo modo di scrivere, ancora più diretto e incisivo.
Le interviste ai potenti, la sfida senza paura
Oriana Fallaci era nota per le sue interviste senza filtri ai grandi leader del suo tempo. Celebri furono i suoi confronti con Henry Kissinger, Golda Meir, Yasser Arafat, Indira Gandhi e lo Scià di Persia. Kissinger, in particolare, definì la sua intervista come "la più disastrosa mai concessa", poiché la Fallaci riuscì a fargli ammettere debolezze e insicurezze. Nessuno dei suoi interlocutori usciva illeso dai suoi dialoghi, in cui con acume e provocazione metteva alla prova anche i personaggi più potenti.
La scrittrice che divise l’opinione pubblica
Oltre al giornalismo, Oriana Fallaci si dedicò alla narrativa, ottenendo successo internazionale con romanzi come "Lettera a un bambino mai nato" e "Un uomo", ispirato alla vita del suo compagno Alekos Panagulis, rivoluzionario greco. Ma fu dopo l’11 settembre 2001 che il suo nome tornò al centro del dibattito con "La Rabbia e l’Orgoglio", un libro che denunciava il pericolo dell’integralismo islamico e che suscitò reazioni fortissime in tutto il mondo, dividendo pubblico e critica.
Un’eredità di coraggio e polemica
Oriana Fallaci morì nel 2006, lasciando un’eredità fatta di articoli, libri e interviste che ancora oggi accendono il dibattito. Il suo stile diretto, il suo coraggio nell’affrontare i temi più scomodi e la sua instancabile ricerca della verità hanno fatto di lei una figura unica nel panorama culturale italiano e internazionale. Amata e odiata, la sua voce continua a risuonare attraverso le sue opere, testimoniando la forza delle parole nel raccontare il mondo.
15 Febbraio 2025
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