Il 18 febbraio 1925 segnò l’inizio di un’impresa culturale destinata a lasciare un segno indelebile nella storia italiana. Con la fondazione dell’Istituto Giovanni Treccani a Roma, prese vita un progetto colossale che avrebbe portato alla creazione dell’Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, meglio conosciuta semplicemente come Treccani. Un’opera nata per colmare un vuoto e affermare l’identità culturale nazionale, in un’Italia ancora giovane e in cerca di un linguaggio unificato.
Una sfida culturale in un’Italia divisa
Alla base del ritardo italiano nella realizzazione di un’enciclopedia nazionale stava il lungo e travagliato processo di unificazione della Penisola. A differenza di altri Paesi europei, l’Italia era caratterizzata da una forte frammentazione linguistica, con dialetti locali radicati e autonomi. Se l’italiano dantesco era stato individuato come lingua nazionale, la sua diffusione restava limitata alle classi colte. Il primo vero collante fu la Grande Guerra, che mise in luce il diffuso analfabetismo e la scarsa conoscenza della lingua comune tra le masse popolari. Questo contesto storico contribuì a rendere ancor più urgente la necessità di un’opera che codificasse il sapere in un’unica grande raccolta di riferimento.
Giovanni Treccani, il mecenate che rese possibile il sogno
L’idea di una grande enciclopedia italiana risaliva al 1921, con la creazione dell’Istituto per la Propaganda della Cultura Italiana, poi divenuto Fondazione Leonardo. Tuttavia, fu solo con il coinvolgimento dell’imprenditore tessile e mecenate Giovanni Treccani che il progetto trovò il sostegno necessario per diventare realtà. Treccani, già noto per le sue generose donazioni alle istituzioni culturali e per aver salvato la preziosa Bibbia di Borso d’Este da una possibile vendita all’estero, accettò la sfida. Con lui, nel 1925 nacque ufficialmente l’Istituto Giovanni Treccani, che divenne il cuore organizzativo della monumentale impresa.
Le menti dietro la grande opera
Il progetto si avvalse della guida di intellettuali di spicco. A dirigere i lavori fu il filosofo Giovanni Gentile, figura chiave nella cultura del tempo. Accanto a lui si affiancarono personalità del calibro di Luigi Cadorna, Paolo Thaon de Revel, Gaetano De Sanctis, Francesco Salata, Luigi Einaudi e Angelo Sraffa. La redazione fu affidata ad Antonino Pagliaro, mentre tra i collaboratori figuravano illustri studiosi, economisti, giuristi e giornalisti. L’Enciclopedia, pur nata in un’epoca segnata dal regime fascista, riuscì a coinvolgere oltre 3.200 intellettuali di diversa estrazione politica, inclusi antifascisti e personalità di origine ebraica.
La nascita di un’opera senza precedenti
La realizzazione della Treccani fu un’impresa titanica. Ci vollero tre anni di lavoro per coordinare le 48 sezioni di studio e raccogliere le oltre 60.000 voci che avrebbero costituito il corpo dell’opera. Il primo dei 35 volumi vide la luce nel 1929, mentre l’ultimo fu pubblicato nel 1937. Ogni volume, con una media di 1.000 pagine, rappresentava un concentrato di sapere, trasformando l’Enciclopedia Italiana in una delle più prestigiose opere editoriali del XX secolo. Sebbene riservata a una ristretta elite culturale per via del costo elevato, l’opera trovò ampia diffusione attraverso le biblioteche, permettendo anche a studenti e ricercatori di accedere a un patrimonio di conoscenza senza precedenti.
L’evoluzione della Treccani, dal cartaceo al digitale
Con il passare del tempo, la Treccani seppe adattarsi ai cambiamenti sociali e tecnologici. Nel secondo dopoguerra vennero pubblicate appendici aggiornate e si introdusse la vendita rateale, rendendo più accessibile l’acquisto dell’opera. Con l’avvento dell’era digitale, la Treccani approdò prima su DVD e poi sul web. Nel 1999 venne lanciato il sito internet, rendendo l’enciclopedia consultabile online, e nel 2014 si superarono i cento milioni di accessi annui. Così, dopo cento anni, la conoscenza racchiusa nelle pagine della Treccani continua a vivere e a innovarsi, passando dai volumi cartacei agli schermi digitali, perpetuando la tradizione culturale italiana nel mondo moderno.
17 Febbraio 2025
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