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Kiev e Stati Uniti, accordo imminente sui minerali mentre l’UE cerca una tregua

L’accordo minerario tra Stati Uniti e Ucraina potrebbe essere firmato a Washington, con implicazioni geopolitiche rilevanti.

Kiev e Stati Uniti, accordo imminente sui minerali mentre l’UE cerca una tregua

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Mentre la guerra continua, l’Unione Europea cerca una tregua e gli Stati Uniti consolidano il loro ruolo economico in ucraina.

Il governo di Kiev ha definito i termini di un’intesa con gli Stati Uniti per lo sfruttamento congiunto delle sue risorse minerarie, e il presidente Volodymyr Zelensky potrebbe siglare l’accordo già venerdì a Washington. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha confermato la possibilità dell’incontro, sottolineando l’importanza dell’intesa: "Ho sentito che sarebbe venuto venerdì. Questo va decisamente bene per me. Vorrebbe firmarlo con me, e lo capisco: è un grosso affare, un affare molto grande".

L’accordo prevede che Washington sviluppi insieme all’Ucraina le ricchezze minerarie del Paese, con le entrate destinate a confluire in un fondo congiunto tra Stati Uniti e Ucraina. Secondo un alto funzionario di Kiev, tutte le clausole problematiche per l’Ucraina, inclusa quella che prevedeva il ritorno di 500 miliardi di dollari agli Stati Uniti, sono state eliminate durante le trattative.

Gli aiuti americani e il controllo sulle risorse

L’amministrazione statunitense ha giustificato la richiesta di accesso alle risorse minerarie ucraine come una compensazione per gli aiuti economici e militari stanziati dal governo precedente, guidato da Joe Biden. L’ingente supporto finanziario fornito dagli Stati Uniti ha permesso all’Ucraina di resistere all’invasione russa, ma ora Washington cerca un ritorno strategico sugli investimenti.

Se l’intesa venisse siglata venerdì, si tratterebbe di un passo significativo per l’economia ucraina, ancora gravemente segnata dal conflitto in corso. Tuttavia, il controllo sulle risorse minerarie resta un tema delicato, sia per Kiev che per i suoi alleati europei.

L’Unione Europea e la ricerca di una tregua

Mentre si discute dell’accordo con Washington, l’Unione Europea cerca di coordinare una risposta diplomatica alla guerra. Mercoledì, i leader dei 27 Stati membri dell’Ue si riuniranno in videoconferenza per un aggiornamento sugli ultimi sviluppi, con particolare attenzione all’incontro tra Emmanuel Macron e Donald Trump avvenuto lunedì a Washington.

Uno dei temi centrali sarà la possibilità di una tregua temporanea nei combattimenti, ipotesi emersa proprio in occasione della visita di Macron negli Stati Uniti. Un eventuale cessate il fuoco potrebbe rappresentare un’opportunità per avviare negoziati più strutturati, ma il timore di una soluzione che equivalga a una "capitolazione" dell’Ucraina preoccupa diversi Paesi europei.

L’offensiva russa continua senza sosta

Nonostante le discussioni diplomatiche, la guerra sul campo non accenna a rallentare. Le forze russe hanno intensificato i loro attacchi, prendendo di mira obiettivi strategici in territorio ucraino. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver colpito "infrastrutture dell’aeroporto militare", segnale che Mosca non ha alcuna intenzione di ridurre le operazioni belliche.

Secondo le stime, la Russia controlla ormai circa il 20% del territorio ucraino e continua a porre condizioni rigide per un eventuale accordo di pace. Tra le richieste avanzate, Mosca insiste affinché l’Ucraina rinunci all’adesione alla NATO e ceda formalmente cinque regioni già sotto occupazione russa.

Un conflitto ancora senza soluzione

La situazione in Ucraina resta altamente instabile, con negoziati complessi e forze in campo che continuano a scontrarsi. Se da un lato gli Stati Uniti cercano di consolidare la loro presenza economica attraverso l’accordo sulle risorse minerarie, dall’altro l’Unione Europea si trova divisa tra il supporto militare a Kiev e la necessità di trovare una via d’uscita diplomatica.

L’incontro in videoconferenza dei leader europei potrebbe chiarire meglio le prospettive future, ma resta difficile immaginare una rapida risoluzione del conflitto. Nel frattempo, sul terreno, la guerra prosegue con tutta la sua brutalità, senza segnali concreti di un’imminente cessazione delle ostilità.


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26 Febbraio 2025
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