Era iniziato con una stretta di mano formale e qualche parola di circostanza sull’eleganza di Volodymyr Zelensky, ma l’incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano Donald Trump e il leader ucraino si è trasformato rapidamente in uno scontro senza precedenti nella storia della diplomazia. Davanti alle telecamere di tutto il mondo, i due leader si sono lanciati in un botta e risposta infuocato, culminato con l’accusa pesantissima di Trump: "Stai giocando con la Terza guerra mondiale".
Un accordo saltato e una rottura pubblica
Le conseguenze di questo confronto si chiariranno solo nel medio termine, ma l’effetto immediato è stato devastante: l’accordo sui minerali ucraini è saltato. Trump ha chiuso la porta a ogni possibile firma e ha annullato la conferenza stampa congiunta, lasciando il messaggio inequivocabile su Truth: "Zelensky può tornare quando sarà pronto per la pace". Un’affermazione che Fox News ha interpretato come una vera e propria cacciata del leader ucraino.
Zelensky risponde con fermezza
Zelensky non ha tardato a replicare con fermezza: "Noi lavoriamo per una pace giusta e duratura". Eppure, già dall’inizio dell’incontro la tensione era palpabile. Le richieste americane non erano state del tutto soddisfatte e la discussione tra i due leader si è presto trasformata in un duro confronto. Alla presenza del vicepresidente Usa Jd Vance e del segretario di Stato Marc Rubio, Zelensky ha ripercorso le tappe del conflitto, evidenziando il ruolo di Kiev nella resistenza contro Vladimir Putin: "Non voglio compromessi", ha dichiarato con fermezza. "Non voglio un cessate il fuoco perché Putin lo ha già violato venticinque volte".
Trump e le accuse di ingratitudine
Trump, osservando la determinazione del suo interlocutore, ha commentato con una vena polemica: "Vedete l’odio che ha per Putin? Per me è davvero difficile raggiungere un accordo con questo livello di ostilità". Ha poi respinto ogni accusa di allineamento con il Cremlino: "Io non sto con nessuno, sto solo con gli Stati Uniti e con il bene del mondo. Voglio un accordo". Ma il vero colpo di scena è arrivato quando ha accusato Zelensky di non essere riconoscente e di non avere margini di trattativa: "Non hai carte in mano. Se noi usciamo, dovrai vedertela da solo". E infine l’ultimatum: "Stai giocando d’azzardo con la vita di milioni di persone".
Una tensione crescente e un ultimatum
Il leader ucraino è rimasto impassibile, rispondendo con un freddo: "Non sono venuto qui per giocare a carte". Ma la tensione nella stanza è salita alle stelle, tanto che il vicepresidente Vance è intervenuto con tono severo: "Trovo irrispettoso che tu venga nello Studio Ovale a discutere pubblicamente di questa questione". Trump, consapevole di essere sotto i riflettori mondiali, ha quindi chiuso bruscamente l’incontro: "Direi che le televisioni hanno abbastanza materiale". Se il duro scontro fosse stato premeditato o fosse sfuggito di mano, resta un’incognita, ma il risultato è stato una rottura netta e pubblica tra i due leader.
Due visioni opposte sulla pace
"Mi hai ricevuto alla Casa Bianca per umiliarmi", avrebbe confidato Zelensky ai suoi collaboratori subito dopo. Ma Trump non ha perso tempo a offrire la sua versione, dichiarando su Truth: "Zelensky non è pronto per la pace". Un’affermazione che il leader ucraino ha immediatamente contestato con un post su X: "Grazie Presidente Trump, l’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura e noi stiamo lavorando proprio per questo". Il sipario si è chiuso su uno dei momenti più tesi della recente diplomazia internazionale, lasciando molte domande aperte sul futuro delle relazioni tra Washington e Kiev.
28 Febbraio 2025
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