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Allarme obesità, l’epidemia globale che minaccia il futuro

Allarme obesità, oltre 2 miliardi di adulti e 493 milioni di bambini colpiti, urgono strategie globali per evitare il collasso sanitario.

Allarme obesità, l’epidemia globale che minaccia il futuro

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Obesità infantile in crescita del 121%, servono misure urgenti per proteggere le nuove generazioni e prevenire il sovraccarico sanitario.

L’obesità è ormai una pandemia silenziosa che coinvolge miliardi di persone in tutto il mondo, con una crescita allarmante tra bambini e adolescenti. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, il fenomeno riguarda già oltre 2,11 miliardi di adulti sopra i 25 anni e 493 milioni di bambini. Questi numeri richiedono un’azione immediata da parte dei governi, strategie globali efficaci e un forte impegno politico per contrastare quella che potrebbe diventare una delle più grandi crisi sanitarie del secolo.

Proiezioni inquietanti, obesità in crescita esponenziale

Se i leader mondiali non adotteranno misure concrete, entro il 2050 la situazione sarà fuori controllo: sei adulti su dieci e un bambino o adolescente su tre saranno in sovrappeso o obesi. Questo quadro emerge dall’analisi di dati raccolti in 204 paesi e territori attraverso il Global Burden of Disease, un programma di ricerca finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Il rischio di collasso per i sistemi sanitari diventa sempre più concreto, considerando l’aumento delle patologie correlate all’obesità, come diabete, malattie cardiovascolari e tumori.

Tre decenni di inazione, numeri in costante aumento

Negli ultimi 30 anni, la mancata risposta da parte delle istituzioni ha portato a una crescita esponenziale del fenomeno. Dal 1990 al 2021, il numero di adulti sopra i 25 anni affetti da obesità è passato da 731 milioni a 2,11 miliardi, mentre tra bambini e adolescenti tra 5 e 24 anni si è più che raddoppiato, passando da 198 milioni a 493 milioni. Senza politiche mirate e interventi rapidi, il futuro si prospetta ancora più critico.

Misure urgenti, strategie per fermare l’epidemia

Gli esperti sottolineano la necessità di adottare riforme strutturali per arginare il problema. Secondo il rapporto, entro il 2050 ci saranno 3,8 miliardi di adulti obesi (pari al 60% della popolazione adulta) e 746 milioni di bambini e adolescenti sovrappeso. Per contrastare questa crisi, si suggerisce l’adozione di piani d’azione quinquennali (2025-2030) basati su strategie mirate, tra cui:

Regolamentazione della pubblicità di alimenti ultra-processati.

• Integrazione di strutture sportive e aree gioco nelle scuole.
• Promozione dell’allattamento al seno e di diete equilibrate fin dalla gravidanza.
• Sviluppo di politiche nutrizionali personalizzate per ogni nazione.

Obesità infantile, un problema globale in aumento

Le proiezioni per il 2050 indicano che l’obesità giovanile crescerà del 121% a livello mondiale, portando il numero di bambini e adolescenti obesi a 360 milioni. Le regioni più colpite saranno Nord Africa e Medio Oriente, seguite da America Latina e Caraibi. Un dato particolarmente preoccupante riguarda i bambini tra 5 e 14 anni, la fascia d’età in cui si prevede che il tasso di obesità superi quello del semplice sovrappeso: nel 2030, il 16,5% dei bambini sarà obeso, rispetto al 12,9% che sarà in sovrappeso.

Pressione sui sistemi sanitari, un problema che coinvolge tutti

L’aumento dell’obesità avrà un impatto devastante sui sistemi sanitari, soprattutto nei paesi con risorse limitate. Entro il 2050, si prevede che un quarto degli adulti obesi avrà 65 anni o più, aggravando ulteriormente la pressione sui servizi sanitari pubblici. In molte regioni, come Europa e Asia meridionale, sarà fondamentale adottare strategie di prevenzione, mentre in Nord America, Australia, Oceania, Nord Africa e America Latina, sarà necessario intervenire con urgenza per aiutare le adolescenti a rischio obesità.

I paesi più colpiti, una questione globale

Secondo i dati del 2021, oltre la metà della popolazione mondiale in sovrappeso o obesa risiede in otto nazioni: Cina (402 milioni), India (180 milioni), Stati Uniti (172 milioni), Brasile (88 milioni), Russia (71 milioni), Messico (58 milioni), Indonesia (52 milioni) ed Egitto (41 milioni). Questa crisi richiede un’azione coordinata a livello internazionale per evitare conseguenze irreversibili sulla salute pubblica e sull’economia globale.


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04 Marzo 2025
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