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Marine Le Pen, la condanna scuote la politica francese

Bardella pronto a guidare il Rn dopo l’esclusione di Le Pen, ma l’ombra della leader storica resta forte.

Marine Le Pen, la condanna scuote la politica francese

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La sentenza contro Le Pen potrebbe trasformarsi in un vantaggio elettorale per l’estrema destra francese.

La decisione della giustizia francese di dichiarare Marine Le Pen ineleggibile ha scatenato un’ondata di reazioni senza precedenti. Non solo tra i sostenitori del Rassemblement national, ma anche in un ampio arco politico che, pur non condividendo le sue idee, ha letto questa sentenza come un potenziale colpo alla democrazia rappresentativa. Il direttore dell’Ifop, Frédéric Dabi, ha definito l’evento come “molto molto forte, inaudito, senza precedenti”, paragonandolo all’impatto dell’esclusione dell’allora favorito Dominique Strauss-Kahn dalla corsa presidenziale del 2011.

La reazione del popolo del Rn

Secondo Dabi, la sentenza potrebbe generare una reazione di forte coesione tra i militanti e gli elettori dell’estrema destra. Un elettorato che, alle ultime consultazioni, ha espresso tra gli 11 e i 12 milioni di preferenze, vedendo ora nella condanna un affronto diretto alla propria volontà popolare. Una dinamica già vista altrove, come nel caso americano di Donald Trump, dove l’elettore tende a identificarsi ancora di più con un leader percepito come vittima dell’apparato istituzionale.

Un effetto boomerang per la magistratura?

L’analista politico di Le Monde, Clément Guillou, suggerisce che l’effetto paradossale della sentenza potrebbe essere proprio il rafforzamento del fronte sovranista. La narrazione mediatica – tra talk show, interviste e editoriali – ha spesso rappresentato Marine Le Pen come bersaglio politico, aumentando l’empatia nei suoi confronti. Ed è questa l’arma strategica che il Rn potrebbe usare per trasformare un’onta giudiziaria in una spinta elettorale.

L’ascesa possibile di Jordan Bardella

Con la Le Pen fuori dai giochi, almeno per ora, il testimone passa al giovane Jordan Bardella, 29 anni, presidente del partito e volto noto della nuova destra francese. Secondo gli analisti, è un candidato forte, ma ancora privo della profondità politica e dell’esperienza personale che una corsa all’Eliseo richiede. Nonostante ciò, i sondaggi lo accreditano già attorno al 35% al primo turno, un dato che testimonia quanto l’estrema destra sia ormai radicata nell’elettorato.

Strategie, alleanze e nuovi scenari

L’ipotesi più accreditata è che la condanna possa facilitare una maggiore apertura del Rn verso alleanze con altre forze di destra. Bardella, più flessibile e pragmatico rispetto alla sua mentore, potrebbe favorire quel riavvicinamento tanto temuto quanto atteso tra destra tradizionale e destra radicale. Un cambiamento di rotta che Marine Le Pen ha sempre evitato, ma che in questa fase potrebbe risultare inevitabile.

Una poltrona per due

Il futuro della politica francese resta dunque incerto, ma carico di tensioni e possibilità. Non si esclude nemmeno uno scenario, ancora fantapolitico ma non del tutto irrealizzabile, in cui Bardella diventi Presidente della Repubblica e nomini Le Pen primo ministro. In questo modo, i ruoli si invertirebbero, e Marine Le Pen tornerebbe al centro della scena con un profilo istituzionale rafforzato. Come ciliegina sulla torta, il giovane presidente potrebbe anche concederle la grazia, chiudendo il cerchio con un atto simbolico e strategico.


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01 Aprile 2025
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