Ha aperto i battenti oggi la 57esima edizione di Vinitaly, il più importante salone internazionale dedicato al vino e ai distillati, ospitato come da tradizione negli spazi di Veronafiere fino al 9 aprile. Con oltre 4.000 aziende provenienti da ogni regione italiana e uno spazio fieristico completamente occupato, l’evento riafferma la sua posizione di riferimento assoluto per il settore enologico nazionale e internazionale. La manifestazione non è soltanto una vetrina di eccellenze, ma un vero e proprio acceleratore per il vino italiano nel mondo, capace di guardare avanti anche in un contesto economico internazionale incerto.
Operatori esteri in crescita, confermato il primato internazionale
Sono oltre 30.000 gli operatori stranieri attesi, provenienti da ben 140 Paesi, con una significativa presenza di delegazioni statunitensi. Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, ha sottolineato il valore di una rete relazionale sempre più ampia: “Il nostro obiettivo è offrire alle aziende un valore sempre maggiore, coinvolgendo tutti i soggetti chiave nella promozione del vino italiano, anche in momenti complessi come quello attuale.” In quest’ottica si inserisce anche l’impegno verso gli Stati Uniti, dove Veronafiere sarà presente a breve in un evento ufficiale presso l’Ambasciata italiana a Washington.
Focus USA, da Washington a Chicago per sostenere l’export italiano
Il dialogo con il mercato statunitense si consolida con una nuova missione istituzionale: a Washington, infatti, si terrà un incontro con membri del Congresso USA, esponenti del comitato italoamericano e della National Italian American Foundation. L’obiettivo? Promuovere la qualità e l’unicità delle etichette italiane e preparare il terreno alla seconda edizione di Vinitaly. USA, in programma il 5 e 6 ottobre a Chicago. Un’occasione strategica per rafforzare la presenza del Made in Italy in uno dei mercati più competitivi e redditizi.
Internazionalizzazione globale, buyer selezionati da 71 Paesi
L’espansione di Vinitaly non si ferma agli Stati Uniti. Grazie alla collaborazione tra Veronafiere e Agenzia ICE, sono stati selezionati 1.200 top buyer da 71 nazioni, con un incremento rispetto all’edizione 2024. Tra i Paesi con le delegazioni più consistenti figurano Stati Uniti, Canada, Cina, Regno Unito, Brasile, India, Singapore, Giappone e Corea del Sud. Anche l’Europa risponde presente, con numeri importanti da Germania, Svizzera, Nord Europa e area balcanica. Un flusso che testimonia l’efficacia del piano di incoming e la rilevanza internazionale dell’evento.
Una platea istituzionale di alto profilo per l’inaugurazione
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato numerosi esponenti delle istituzioni e del mondo economico. Oltre al presidente Federico Bricolo, erano presenti il sindaco di Verona Damiano Tommasi, il presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna e la presidente del Ceev Marzia Varvaglione. Hanno preso la parola anche i ministri Luca Ciriani, Alessandro Giuli, Adolfo Urso e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Le conclusioni sono state affidate al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.
Veronafiere, un modello organizzativo al servizio del vino italiano
Tra gli ospiti d’onore anche i vertici organizzativi di Veronafiere, con l’amministratore delegato Maurizio Danese, il direttore generale Adolfo Rebughini e Regina Corradini D’Arienzo, amministratore delegato e direttore generale di SIMEST. L’organizzazione si conferma solida e orientata all’eccellenza, capace di attrarre pubblico, istituzioni e operatori con una proposta fieristica all’avanguardia, che ogni anno si evolve per affrontare le sfide globali del settore enologico.
06 Aprile 2025
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