Il 15 aprile 2025, il MamBo - Museo d’Arte Moderna di Bologna apre le porte a un evento dal forte valore simbolico e culturale: una mostra che celebra i cinquant’anni dall’inaugurazione della sua storica sede, avvenuta il 1° maggio 1975, nel quartiere fieristico del capoluogo emiliano. All’epoca, la Galleria Comunale d’Arte Moderna si trasferiva da Villa delle Rose in un edificio disegnato dal pittore e architetto Leone Pancaldi, figura chiave dell’architettura bolognese del secondo dopoguerra.
Un museo che prende vita, lo sguardo di Antonio Masotti
Nel periodo che precedette l’apertura ufficiale della Galleria, il fotografo Antonio Masotti, nato nel 1918, documentò con rara sensibilità e rigore il fervore dietro le quinte del nuovo spazio museale. Le sue fotografie rivelano i momenti di allestimento, l’inventariazione delle opere e la preparazione delle mostre inaugurali, tra cui la collettiva Avanguardie e cultura popolare curata da Giovanni Maria Accame e le personali di Luciano Minguzzi, Xanti Schawinsky e Luciano De Vita, rispettivamente curate da Marco Valsecchi, Franco Solmi e Andrea Emiliani.
Nascita di un museo, una mostra nella mostra
Quel servizio fotografico diventò esso stesso oggetto di una mostra intitolata Nascita di un museo, tra le prime esposizioni della Galleria e segnale della sua vocazione documentaria. Oggi, mezzo secolo dopo, il MamBo recupera e rilegge quel momento fondativo. Fino al 18 maggio, nel Foyer del museo, i visitatori potranno ammirare una selezione di stampe originali di Masotti, affiancate da una proiezione digitale dell’intero corpus fotografico, restaurato e digitalizzato per l’occasione.
Una memoria che attraversa il tempo e racconta la città
Le immagini di Masotti non sono semplici testimonianze visive: sono tasselli fondamentali della memoria culturale bolognese. La mostra rende omaggio a uno sguardo capace di raccontare con intensità e precisione la nascita e l’evoluzione di uno dei luoghi simbolo dell’arte contemporanea italiana. Il MamBo, antesignano e custode di quella Galleria originaria, conferma così il suo impegno nella conservazione e nella valorizzazione delle sue radici.
Pier Paolo Pasolini e la performance come linguaggio visivo
Tra le opere più celebri immortalate da Masotti spicca la documentazione della performance Intellettuale di Fabio Mauri, svoltasi il 31 maggio 1975 con Pier Paolo Pasolini come protagonista. Un momento iconico che affonda le radici nella sperimentazione artistica e nel fermento culturale di quegli anni. Non meno rilevanti le immagini dedicate alla Settimana Internazionale della Performance del 1977, altro tassello essenziale nella narrazione di un museo che ha saputo attraversare i decenni restando al centro della vita artistica italiana.
Un patrimonio da condividere con la città e con le nuove generazioni
L’evento non è solo un’occasione per guardare indietro, ma anche un invito a rileggere la storia con occhi nuovi. Grazie alla digitalizzazione e alla libera accessibilità della mostra, il MamBo rende omaggio non solo a Masotti e al suo talento, ma anche al legame profondo tra l’istituzione museale e la comunità bolognese. Una storia di arte, architettura, fotografia e memoria che continua a vivere.
14 Aprile 2025
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