Meta torna all’attacco nel campo dell’intelligenza artificiale con una nuova mossa destinata a far discutere. Dopo una pausa durata un anno, la società guidata da Mark Zuckerberg ha annunciato l’avvio dell’addestramento dei suoi modelli linguistici in Europa, utilizzando i post e i commenti pubblici degli utenti maggiorenni.
Via libera all’addestramento, ma con alcune condizioni
A partire da questa settimana, gli utenti dell’Unione Europea vedranno comparire notifiche direttamente sulle piattaforme Meta e nelle loro caselle email. Il messaggio? Un’informativa chiara sui nuovi utilizzi dei propri dati pubblici e l’opzione di opposizione tramite un modulo digitale accessibile in ogni momento. L’addestramento si limiterà a contenuti pubblici come post e commenti, escludendo i messaggi privati, le conversazioni personali e i contenuti di WhatsApp.
L’obiettivo, un’IA più vicina alle culture europee
L’intenzione dichiarata da Meta è ambiziosa: istruire i propri modelli di intelligenza artificiale a comprendere meglio culture, lingue e contesti storici delle comunità europee. Secondo l’azienda, solo un’IA addestrata su dati specifici del territorio sarà in grado di offrire risposte utili, coerenti e rispettose della diversità europea. Per raggiungere questo obiettivo verranno utilizzate anche le interazioni con Meta AI su Messenger e Instagram.
Il ritorno dopo lo stop del 2023
Il progetto era stato sospeso lo scorso anno in seguito all’intervento dell’Autorità per la privacy irlandese, ma oggi riparte sulla base del parere favorevole del Comitato europeo per la protezione dei dati, espresso a dicembre. Meta sottolinea che in questi mesi ha lavorato in stretta collaborazione con i regolatori per assicurarsi che ogni procedura fosse conforme alle norme europee. La società ha ribadito il proprio rammarico per i ritardi, ma afferma di essere ora pronta a proseguire nel rispetto delle regole.
Chat intelligente e interazioni IA, cosa cambia per gli utenti
La chat con intelligenza artificiale, riconoscibile da un’icona a cerchio blu, è tornata disponibile anche per gli utenti europei, sebbene non sia ancora possibile disattivarla. La sua presenza rappresenta il punto di contatto diretto tra l’utente e l’IA di Meta, un elemento chiave nel processo di addestramento che ora include anche le domande e le richieste ricevute tramite queste chat, esclusi però i canali di WhatsApp.
Non solo Meta, anche altri già usano dati europei
Meta ci tiene a precisare che il suo approccio non è né esclusivo né isolato. Anche colossi come Google e OpenAI hanno già intrapreso strategie simili, utilizzando contenuti pubblici per l’addestramento dei propri modelli. In un panorama in cui le funzionalità multimodali stanno diventando la norma – testi, audio, video e immagini integrati – le aziende puntano ad alimentare i propri sistemi con dati sempre più eterogenei.
Addestrare l’IA su misura per l’Europa, tra tutela e innovazione
Il bilanciamento tra l’innovazione tecnologica e il rispetto della privacy resta delicato. Meta afferma di voler fornire un’IA generativa realmente utile per i cittadini e le imprese europee, in grado di cogliere le sfumature culturali del continente. La possibilità di opporsi, pur prevista, si inserisce in un contesto dove l’utilizzo dei dati pubblici è ormai pratica comune nel settore. Resta da vedere come reagiranno gli utenti europei e se sceglieranno di accettare, o meno, di diventare inconsapevoli “insegnanti” dell’intelligenza artificiale.
15 Aprile 2025
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