È morto questa mattina alle 7.35 Papa Francesco. L’annuncio ufficiale è stato dato poco dopo, alle 9.47, dal Cardinale Camerlengo Kevin Farrell, nella Cappella di Casa Santa Marta. Con lui, in un momento carico di emozione e solennità, il Segretario di Stato PIETRO PAROLIN, il Sostituto per gli Affari Generali EDGAR PEÑA PARRA e il Maestro delle Cerimonie LITURGICHE VATICANE DIEGO RAVELLI. La notizia ha attraversato il mondo intero in pochi minuti, lasciando sgomento, commozione e un profondo senso di vuoto.
Il commiato di Piazza San Pietro
Solo ieri mattina, in occasione della Pasqua, JORGE MARIO BERGOGLIO era apparso ai fedeli in Piazza San Pietro, percorrendola in Papamobile per quello che si è rivelato il suo ultimo abbraccio al popolo. Aveva presieduto la benedizione urbi et orbi e, con grande determinazione nonostante la salute fragile, aveva incontrato il Vicepresidente degli Stati Uniti JD VANCE per un breve saluto. Il peggioramento era iniziato a marzo, a causa di una polmonite bilaterale che aveva comportato 38 giorni di ricovero al Policlinico GEMELLI, con dimissioni lo scorso 23 marzo.
Una chiesa in lutto e in attesa
Entro nove giorni si terrà il funerale del Santo Padre, mentre per l’elezione del successore serviranno circa trenta giorni, con l’apertura del Conclave dopo le congregazioni generali. Intanto le campane delle chiese di tutta Italia suoneranno a lutto, come richiesto dal Presidente della CEI, il Cardinale MATTEO ZUPPI. “Un momento di grande sofferenza per tutta la Chiesa”, ha detto, invitando i fedeli alla preghiera personale e comunitaria, nella certezza che “tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre”.
Le parole delle istituzioni italiane
Il Presidente della Repubblica SERGIO MATTARELLA ha espresso profondo dolore per la scomparsa del Papa, ricordandolo come un punto di riferimento morale insostituibile. “Il suo insegnamento ha incarnato il Vangelo, la solidarietà, la pace e la vicinanza ai più deboli”, ha affermato, sottolineando l’importanza di portare avanti gli ideali che BERGOGLIO ha rappresentato con tenacia. Anche la Premier GIORGIA MELONI ha voluto ricordarlo: “Era il Papa della gente, degli ultimi. Con lui avevo un rapporto speciale, parlavamo di tutto”.
Dodici anni di pontificato coraggioso
Papa Francesco era salito al soglio pontificio il 13 marzo 2013, dopo le storiche dimissioni di BENEDETTO XVI. Il suo “buonasera” affacciandosi dalla Loggia delle Benedizioni di San Pietro aveva già fatto intuire una svolta. Il primo Papa gesuita, il primo latinoamericano, il primo a scegliere il nome di FRANCESCO. Un segnale forte e chiaro: il suo pontificato sarebbe stato dedicato ai poveri, agli emarginati, ai migranti, a una Chiesa meno autoreferenziale e più aperta.
Un uomo semplice, un pastore tra la gente
Nato a BUENOS AIRES il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origine piemontese, BERGOGLIO aveva percorso una strada di fede cominciata dopo gli studi da tecnico chimico. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1958, ha dedicato l’intera vita alla Chiesa. Da Arcivescovo della sua amata “Baires” al ruolo di cardinale e infine Papa, la sua voce è stata sempre quella di un pastore vicino al suo popolo. Ha accolto divorziati e omosessuali, promosso le donne a ruoli di rilievo, e spinto per una Chiesa “in uscita” verso le periferie dell’anima e del mondo.
Il lascito di Papa Francesco
La sua figura resterà per sempre legata alla scelta coraggiosa di parlare chiaro, anche quando era scomodo farlo. Ha aperto porte rimaste chiuse per secoli, parlato ai giovani, ai non credenti, agli esclusi. Il nome FRANCESCO, ispirato al Santo di Assisi, riassumeva perfettamente la sua missione: semplicità, vicinanza, rivoluzione gentile. Oggi il mondo intero lo piange, ma è già evidente che il suo insegnamento continuerà a vivere, nel cuore della Chiesa e nelle azioni di milioni di persone.
21 Aprile 2025
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