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Il mondo segreto di Vivian Maier, raccontato attraverso mani e gesti sospesi

Una mostra a Padova celebra la magia silenziosa di Vivian Maier, la fotografa che ha reso immortale l’invisibile quotidiano.

Il mondo segreto di Vivian Maier, raccontato attraverso mani e gesti sospesi

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Padova ospita ’Vivian Maier, The Exhibition’, un viaggio straordinario tra immagini, oggetti e racconti di un’artista fuori dal tempo.

Una mano che stringe un sigaro dietro la schiena, dita guantate che accarezzano un vecchio borsellino in pelle, mani intrecciate in un gesto d’amore o che rigirano distrattamente un piccolo oggetto. Sono frammenti di vite anonime, immortalate senza clamore da Vivian Dorothy Maier, artista silenziosa nata nel 1926 e scomparsa nel 2009, che ha trasformato la sua discrezione in poesia visiva.

Una vita vissuta nell’ombra, una luce accesa sulle vite degli altri

Per tutta la vita, Vivian Maier ha lavorato come tata, dedicandosi ai bambini di numerose famiglie senza mai cercare notorietà per il suo talento fotografico. Una passione coltivata nell’ombra, che è emersa per caso solo nel 2007, quando John Maloof, giovane agente immobiliare, acquistò il contenuto di un garage all’asta, scoprendo un tesoro nascosto: migliaia di fotografie, negativi e rullini che raccontavano l’umanità più autentica.

Padova omaggia l’artista dell’invisibile

Fino al 28 settembre, il Centro Culturale Altinate-San Gaetano di Padova ospita "Vivian Maier, The Exhibition", un’esposizione curata da Anne Morin, prodotta da Arthemisia e promossa dal Comune. In mostra più di 200 opere, tra fotografie, documenti, oggetti personali, registrazioni audio e filmati Super 8, che restituiscono il ritratto di una donna capace di rendere eterno l’effimero.

Uno sguardo capace di dare voce al silenzio

La curatrice Anne Morin ha scelto di mettere al centro l’opera di Vivian Maier, piuttosto che il fascino del suo mistero personale. I suoi scatti raccontano storie di dignità e resistenza quotidiana, restituendo umanità a chi spesso veniva ignorato. Una visione capace di trasformare l’ordinario in straordinario, senza mai cedere alla spettacolarizzazione.

Mani, sguardi e frammenti di una poetica discreta

Il percorso espositivo si sviluppa attraverso le diverse fasi del lavoro di Vivian Maier: dagli autoritratti in cui si cela più che mostrarsi, all’influenza del linguaggio cinematografico, dal passaggio dal bianco e nero al colore, fino agli scatti nei quartieri operai e ai ritratti d’infanzia, vissuti con la sensibilità di chi conosceva il mondo dei bambini dall’interno.

Vivian Maier, la forza di raccontare senza clamore

Come hanno sottolineato il sindaco Sergio Giordani e l’assessore alla cultura Andrea Colasio, Vivian Maier ha saputo elevare il quotidiano a narrazione universale, avvicinandosi agli emarginati con uno sguardo partecipe ma mai invadente. Una scelta di vita che ha trasformato la sua invisibilità in una delle espressioni più autentiche della sua arte.


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27 Aprile 2025
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