In occasione della Giornata Mondiale della Danza, la capitale ha ospitato un incontro speciale presso la Sala Spadolini del Ministero della Cultura, promosso da Aidaf - Associazione Italiana Danza Attività di Formazione. L’iniziativa, intitolata Danzare per la vita - La formazione dei giovani attraverso la danza, un modello contro la violenza sulle donne, ha voluto esplorare il ruolo della danza come potente strumento educativo e sociale. L’evento è stato dedicato alla memoria di Micaela Masella, componente del Consiglio Direttivo Aidaf, scomparsa nel 2016.
Valori educativi, disciplina e rispetto al centro della formazione
La danza, come tutte le arti performative, è molto più di un’espressione estetica: è una pratica che insegna il valore della disciplina, del rispetto e della consapevolezza di sé. A dirlo è stata Amalia Salzano, presidente di Aidaf, che ha sottolineato quanto le scuole di danza possano diventare luoghi privilegiati per la formazione dei giovani, capaci di educare all’ascolto, alla collaborazione e all’autostima. La danza, dunque, diventa un veicolo per promuovere comportamenti rispettosi e relazioni sane.
La testimonianza di Liliana Cosi e il messaggio di Baryshnikov
Presente all’incontro anche l’étoile Liliana Cosi, che ha letto al pubblico il messaggio di Mikhail Baryshnikov dedicato alla Giornata Internazionale della Danza. Con grande intensità, Cosi ha poi condiviso la sua personale esperienza e il modo in cui la danza abbia forgiato la sua vita e quella di molti allievi, insegnando non solo tecnica, ma anche spirito di squadra, determinazione e rispetto reciproco.
Un manifesto per la danza, un impegno contro la violenza
Durante l’evento è stato presentato il Manifesto Nazionale della Danza contro la Violenza sulle Donne, un documento che impegna Aidaf e tutte le scuole affiliate in una rete educativa diffusa, volta a promuovere una cultura del rispetto, della parità e dell’empatia. Il manifesto non è solo una dichiarazione di intenti, ma rappresenta un programma concreto per contrastare stereotipi e meccanismi culturali che alimentano la violenza di genere, partendo proprio dall’ambiente formativo.
La cultura come strumento di cambiamento, non solo numeri e bilanci
Il Presidente di Agis, Francesco Giambrone, e il Presidente di Federvivo, Marco Parri, hanno espresso il loro sostegno all’iniziativa, ribadendo il ruolo centrale del mondo dello spettacolo dal vivo nel formare coscienze e sensibilità. Giambrone ha criticato la visione riduttiva che spesso descrive la cultura soltanto in termini economici, ricordando che il settore culturale è soprattutto un agente di trasformazione sociale. “Non siamo custodi di un passato, ma costruttori di futuro”, ha affermato con forza.
Un futuro più consapevole passa anche dal palcoscenico
In un contesto storico in cui il fenomeno della violenza sulle donne continua a rappresentare un’emergenza sociale, eventi come questo dimostrano come l’arte e la cultura possano diventare alleati potenti nella formazione di una società più giusta e consapevole. La danza, con la sua forza silenziosa e universale, insegna valori fondamentali: rispetto, condivisione, ascolto e disciplina. Ed è proprio partendo da questi valori che è possibile costruire modelli educativi alternativi, capaci di incidere profondamente nel cambiamento culturale.
30 Aprile 2025
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