Un nuovo fronte di tensione si è aperto tra Stati Uniti e Unione Europea: il presidente Donald Trump ha minacciato l’introduzione di dazi doganali fino al 50% sui prodotti europei a partire dal primo giugno. A peggiorare il clima, anche la minaccia di dazi del 25% su Apple, se l’azienda non dovesse riportare la produzione negli Stati Uniti. La notizia, diffusa via social dal presidente americano, ha innescato un’ondata di nervosismo sui mercati globali.
Mercati europei in caduta, Milano guida le perdite
Le Borse europee hanno reagito immediatamente alle parole di Donald Trump. Nel primo pomeriggio si è verificata una brusca inversione di tendenza: Piazza Affari ha ceduto oltre il 2%, seguita da Parigi e Francoforte con cali vicini al punto e mezzo percentuale. Anche Londra ha perso terreno, segnando un -0,9%. In parallelo, lo spread tra Btp e Bund tedeschi è salito a 103 punti base, segnale che gli investitori stanno rivedendo i propri equilibri sul debito sovrano.
La Commissione Ue prepara la risposta, attesa una telefonata cruciale
Da Bruxelles non sono arrivate risposte ufficiali, ma è stata confermata una telefonata tra il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic e il negoziatore statunitense Jamieson Greer. L’obiettivo dell’incontro, previsto per le 17.30, è comprendere meglio le intenzioni della Casa Bianca e cercare di riaprire il dialogo. Fonti interne indicano che la Commissione ha già formalizzato una proposta strutturata con l’offerta di “zero dazi” sui beni industriali, nel tentativo di disinnescare l’escalation.
Wall Street parte male, poi riduce le perdite
L’apertura di Wall Street ha confermato l’aria pesante: il Dow Jones ha iniziato la giornata con un calo dell’1,10%, seguito dal Nasdaq a -1,68% e dallo S&P 500 a -1,15%. Il titolo Apple, colpito direttamente dalla minaccia di dazi, ha perso quasi il 3%, bruciando oltre 100 miliardi di dollari in capitalizzazione. Con il passare delle ore, però, la tempesta si è parzialmente attenuata: il Dow Jones ha ridotto le perdite a -0,61%, il Nasdaq a -1,01% e l’S&P 500 a -0,77%, segno che gli investitori attendono sviluppi più concreti prima di agire con decisione.
Apple nel mirino, crolla il valore in borsa
La dichiarazione presidenziale contro Apple ha avuto un impatto immediato. Il colosso tecnologico è stato travolto dalle vendite, con un calo del 2,86% nelle prime ore di scambi. Il motivo? Il timore di dazi del 25% se l’azienda non delocalizzerà la produzione in suolo americano. Secondo Bloomberg, questo scenario ha già provocato un’emorragia di valore di oltre 100 miliardi di dollari, mettendo a rischio l’equilibrio economico dell’intero settore tech.
Toni distensivi da Europa e Italia, si punta sull’accordo
Dal fronte diplomatico, si registra l’intervento del ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che da Città del Messico ha ribadito il rifiuto a ogni forma di guerra commerciale. “L’obiettivo è zero dazi, stiamo lavorando per un accordo”, ha dichiarato, confermando il contatto diretto con il commissario Sefcovic. Anche da Berlino arrivano parole critiche: il ministro degli Esteri Johann Wadephul ha affermato che “questi dazi non aiutano nessuno e danneggiano lo sviluppo economico di entrambi i mercati”.
Gli scenari possibili, tra diplomazia e incognite
La situazione resta fluida. Le parole di Donald Trump risuonano come un avvertimento per l’Europa, ma anche come un tentativo di rafforzare la propria posizione in vista di future negoziazioni commerciali. Il rischio reale è che la minaccia si trasformi in un’escalation incontrollata di dazi e controdazi. A fare la differenza sarà, forse, proprio la diplomazia: la telefonata di questa sera tra Sefcovic e Greer potrebbe essere il primo passo verso una distensione o, al contrario, verso l’inizio di una nuova guerra economica.
23 Maggio 2025
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