Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026, le Scuderie del Quirinale diventano il cuore pulsante dell’antico Egitto con la mostra Tesori dei faraoni. Un evento straordinario per durata, ampiezza e valore simbolico, che riunisce 130 opere di inestimabile pregio, tra cui 108 prestiti internazionali provenienti dal Museo Egizio del Cairo, da quello di Luxor e dall’Egizio di Torino. La mostra si articola in sei sezioni immersive, costruite intorno al concetto di sfarzo e raffinatezza, fino al gran finale con la maschera d’oro di Amenemope, espressione sublime dell’arte funeraria egizia.
Un allestimento spettacolare per raccontare millenni di storia
Pensata come una vera esperienza scenografica, l’esposizione guiderà il visitatore lungo un percorso che abbraccia arte, religione e vita quotidiana. L’obiettivo, spiega il curatore Tarek El Awadi, è duplice: stupire e coinvolgere. Tra i pezzi più significativi, spiccano il sarcofago di Tijuia, nonna del faraone Akhenaton, la collana delle Mosche d’oro della regina Ahhotep, simbolo di coraggio militare, e la preziosa copertura funeraria in foglia d’oro del faraone Psusennes I.
Una mostra da record per un pubblico abituato alla bellezza
Il progetto mira a superare il successo della celebre mostra su Caravaggio del 2010, che registrò oltre 600.000 visitatori. Il curatore egiziano ha sottolineato la sfida di coinvolgere un pubblico come quello italiano, così esigente e abituato all’eccellenza artistica. Ma la forza evocativa dei tesori egizi, con la loro carica simbolica e il loro mistero millenario, promette di conquistare anche i più scettici.
Diplomazia culturale e cooperazione internazionale
La mostra nasce da un’intensa collaborazione tra il Consiglio Supremo delle Antichità Egizie e le Scuderie del Quirinale, e si inserisce in un contesto più ampio di diplomazia culturale, come sottolineato dall’ambasciatore Michele Quaroni e dal direttore generale dei Musei egizi Mohamed Osman. Per il ministro della cultura Alessandro Giuli, l’iniziativa è anche espressione del Piano Mattei, un modello di cooperazione che supera gli ambiti economici per investire nella valorizzazione del patrimonio e nella ricerca condivisa.
Un omaggio al legame tra Roma e l’Egitto antico
Matteo Lafranconi, direttore delle Scuderie, ha evidenziato l’importanza di questo evento come tributo all’egittologia e al legame storico tra Roma e l’antico Egitto. La mostra si concluderà infatti con l’esposizione della Mensa Isiaca, custodita al Museo Egizio di Torino, un reperto che incarna simbolicamente la fusione tra le due culture. L’organizzazione è a cura di Ales e Mondo Mostre, con il sostegno del governo egiziano che ha concesso il prestito di opere rarissime e in alcuni casi mai uscite dal Paese.
Uno sguardo al futuro, tra Gem e nuova museografia
Il progetto si collega anche all’imminente apertura, il 3 luglio 2025, del Grand Egyptian Museum (Gem), il nuovo faraonico museo ai piedi delle piramidi che accoglierà, tra le altre meraviglie, l’intero tesoro di Tutankamon (esclusa la celebre maschera, che rimarrà al Museo di piazza Tahrir). Un segnale forte di come l’Egitto stia investendo in una nuova museografia globale, al cui centro resta sempre il fascino eterno delle sue dinastie.
30 Maggio 2025
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