L’intelligenza artificiale sta per scardinare una delle categorie più stabili del mondo del lavoro: quella degli impiegati. Secondo gli analisti di Anthropic, una delle startup di IA più quotate del momento, siamo all’inizio di un processo di automazione che nei prossimi cinque anni potrebbe ridisegnare completamente il panorama occupazionale degli uffici. Non si tratta più di previsioni a lungo termine, ma di scenari molto vicini, e per alcuni lavoratori sarà un decennio davvero complicato.
I lavori d’ufficio nel mirino della rivoluzione algoritmica
Per Sholto Douglas, ricercatore di Anthropic, la trasformazione è già in atto. I compiti più semplici, quelli spesso affidati ai nuovi assunti o a profili junior, sono già oggi alla portata dei modelli generativi di intelligenza artificiale. L’IA, se alimentata con dati in quantità e qualità sufficienti, può gestire attività ripetitive, analisi basilari, scrittura di testi formali e programmazione elementare. E non si parla di un futuro lontano: da due a cinque anni è la stima per vedere un "crollo" dei numeri nel lavoro impiegatizio tradizionale, anche nel caso in cui l’evoluzione tecnologica si fermasse oggi.
Il paradosso del lavoro umano, la creatività alle macchine e il manuale agli uomini
Una delle immagini simbolo di questo cambiamento è racchiusa in un meme diventato virale: un operaio si chiede perché l’IA stia prendendo in carico le attività creative mentre lui continua a fare lavori faticosi. In effetti, le macchine sembrano più adatte a scrivere un report che a svitare un bullone. Ed è proprio in questo paradosso che si nasconde il cuore del problema: la tecnologia sta cambiando il senso stesso del lavoro umano.
Le aziende scelgono l’IA e riducono le assunzioni
Grandi nomi come Shopify e Duolingo hanno già iniziato a limitare le assunzioni per le posizioni che l’IA può gestire. Altre, come la fintech Klarna, pur avendo ridimensionato le proprie ambizioni per motivi di qualità, non sembrano intenzionate a rinunciare all’automazione. I dati di Revelio Labs, riportati da Business Insider, confermano un calo evidente delle offerte per ruoli come analisti dati e tecnici IT. Il cambiamento, insomma, è già in corso.
Verso un mondo dove le macchine pensano e gli esseri umani agiscono
L’idea di un futuro in cui le macchine pensano e l’essere umano si dedica solo al lavoro fisico sembra un’inversione surreale rispetto alla narrazione del passato. Eppure, con l’attuale generazione di IA, questo scenario si fa sempre più concreto. L’ultima famiglia di modelli di Anthropic, Claude Opus 4 e Claude Sonnet 4, ha dimostrato una capacità operativa sorprendente. Uno dei primi tester ha raccontato che Claude Opus 4 ha continuato a scrivere per quasi sette ore in modo del tutto autonomo, portando a termine un progetto complesso.
Le conseguenze sociali di un futuro già iniziato
Il dibattito sull’impatto occupazionale dell’intelligenza artificiale non è più una questione accademica. Anche Dario Amodei, ceo di Anthropic, ha dichiarato alla CNN che entro cinque anni potremmo assistere all’automatizzazione di metà dei lavori impiegatizi di primo livello. L’effetto domino sui sistemi di welfare, sulla formazione e sulla gestione delle competenze sarà enorme. I governi e le aziende dovranno affrontare non solo la perdita di posti di lavoro, ma anche la necessità di ridisegnare intere strutture organizzative.
07 Giugno 2025
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