Il conflitto tra Israele e Iran ha raggiunto nuovi livelli di tensione. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato in un’intervista alla rete Abc che non esclude l’eliminazione della Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, sostenendo che una tale azione potrebbe porre fine al conflitto. Un’affermazione che ha immediatamente suscitato reazioni internazionali e alimentato il timore di una guerra su vasta scala in Medio Oriente.
Raid israeliani su Teheran e centri strategici, la tv di Stato tra gli obiettivi
L’aviazione israeliana ha lanciato una serie di bombardamenti mirati su Teheran, colpendo infrastrutture militari e strategiche. Tra queste, anche la sede della televisione di Stato iraniana, accusata da Israele di essere un centro operativo sotto copertura militare. Secondo l’Idf, l’attacco è stato preceduto da un avviso alla popolazione. Tuttavia, l’Iran ha definito l’azione “un crimine di guerra”, e i media ufficiali parlano di numerosi morti tra giornalisti e operatori.
L’Iran promette una risposta durissima, sale il rischio di una guerra diretta
Fonti legate ai Pasdaran hanno dichiarato che l’Iran sta preparando uno “strike molto pesante” contro Israele, ritenuto il più duro dall’inizio del conflitto. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha ribadito che Teheran risponderà con maggiore intensità se gli attacchi israeliani continueranno. Intanto, lo staff di Khamenei sarebbe in contatto con Mosca per un eventuale salvacondotto, mentre le autorità iraniane invitano i civili di Tel Aviv a evacuare, ripetendo la tattica israeliana già adottata su Teheran.
Cresce il bilancio delle vittime, sotto attacco ospedali e squadre di soccorso
Il numero delle vittime civili è in costante aumento. Il governo iraniano ha riportato oltre 220 morti e più di 1.200 feriti a causa dei raid. Tra le vittime, secondo fonti ufficiali, vi sarebbero almeno 45 donne e bambini. I raid avrebbero colpito anche squadre della Mezzaluna rossa in azione a Teheran e un ospedale nella provincia di Kermanshah. Dall’altro lato, in Israele, si contano almeno 24 morti dall’inizio degli attacchi iraniani e centinaia di feriti.
Diplomazie in allerta, tentativi di mediazione da Turchia, Qatar e Ue
Nel tentativo di arginare la spirale di violenza, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha parlato con l’omologo iraniano Abbas Araghchi, sollecitando il ritorno al dialogo e la protezione dei cittadini italiani nella regione. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha offerto il supporto della Turchia per facilitare la fine del conflitto e rilanciare i negoziati sul nucleare. Tuttavia, l’Unione Europea ha escluso la Russia dal ruolo di mediatore, definendola non credibile per via della sua alleanza con Teheran e la sua condotta in Ucraina.
Parigi oscura gli stand israeliani a Le Bourget, Israele grida all’antisemitismo
In un’azione che ha avuto forte risonanza simbolica, il governo francese ha oscurato gli stand di cinque aziende israeliane di armamenti presenti al Salone aeronautico di Le Bourget. La decisione è stata giustificata dal rischio legato all’esposizione di armamenti offensivi, ma Israele ha denunciato una discriminazione politica e un atto antisemita. Il ministero della Difesa israeliano ha annunciato che procederà legalmente contro la decisione francese.
Nuovi sistemi d’arma in campo, Teheran mostra lo Shahed-107
Nel mezzo degli scontri, l’Iran ha presentato il drone kamikaze Shahed-107, con una gittata di oltre 1.500 km. Secondo l’agenzia Tasnim, questi droni potrebbero rappresentare una minaccia per la difesa aerea israeliana. Intanto, l’Idf dichiara di aver neutralizzato un terzo dei lanciatori missilistici iraniani e di aver intercettato con successo diversi droni, inclusi quelli in rotta verso la residenza di Netanyahu.
16 Giugno 2025
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