La diplomazia tra Stati Uniti e Russia torna a muoversi su un terreno instabile. L’atteso incontro tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è stato momentaneamente sospeso, alimentando nuove tensioni sul fronte internazionale e mettendo in discussione il futuro vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin previsto a Budapest.
Divergenze sulla fine del conflitto
Secondo quanto riportato dalla CNN, un funzionario della Casa Bianca ha confermato che l’incontro non avrà luogo questa settimana. Le ragioni ufficiali non sono state chiarite, ma fonti vicine alla diplomazia statunitense parlano di posizioni inconciliabili tra le due parti circa una possibile soluzione alla guerra in Ucraina.
Marco Rubio avrebbe auspicato un dialogo orientato al cessate il fuoco e al graduale ritiro delle truppe russe, mentre Sergey Lavrov continua a legare qualsiasi negoziato al riconoscimento delle conquiste territoriali di Mosca.
Ripercussioni sul vertice Trump-Putin
La sospensione del faccia a faccia tra i due ministri potrebbe avere conseguenze dirette sul previsto vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, che dovrebbe svolgersi a Budapest.
La vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly, ha dichiarato che “il presidente Trump ha lavorato costantemente per una soluzione pacifica e diplomatica, con l’obiettivo di fermare le uccisioni e porre fine a questa guerra insensata”.
Secondo Kelly, l’impegno della Casa Bianca resta quello di coinvolgere ogni attore in un processo di pace duraturo, ma la mancata cooperazione russa rischia di rallentare ogni passo avanti.
La risposta di Mosca, tra smentite e accuse
La reazione del Cremlino non si è fatta attendere. Il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov ha smentito le notizie diffuse dai media occidentali, affermando che “non si può rinviare qualcosa che non è mai stato concordato”.
Ryabkov ha sottolineato che non esiste ancora un accordo “sul quando e dove” i due capi delle diplomazie si sarebbero dovuti incontrare, accusando la stampa occidentale di diffondere fake news volte a screditare la Russia.
L’accusa all’Unione Europea e alla Nato
In un tono più duro, lo stesso Ryabkov ha accusato i Paesi membri di Ue e Nato di voler ostacolare ogni sforzo diplomatico russo.
“Non c’è questione che non li interessi, tranne come danneggiare la Russia e minare le nostre posizioni”, ha dichiarato il vice ministro, definendo l’Unione Europea “la forza più distruttiva sulla scena internazionale”.
Mosca, ha concluso Ryabkov, sarebbe pronta a contrastare qualsiasi tentativo di sabotaggio proveniente dall’Occidente.
Tensione crescente sul fronte ucraino
A complicare ulteriormente la situazione, nuovi attacchi con droni ucraini hanno colpito nella notte le regioni russe di Bryansk e Rostov, causando danni e due feriti secondo quanto riportato dai media locali.
L’escalation militare sul territorio russo aumenta le difficoltà per riaprire un tavolo diplomatico credibile, mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’inasprirsi del conflitto.
Diplomazia o propaganda, l’equilibrio fragile
La sospensione dell’incontro tra Marco Rubio e Sergey Lavrov rappresenta un ulteriore segnale della fragilità del dialogo tra Washington e Mosca.
Le dichiarazioni contraddittorie, le accuse reciproche e la guerra di informazioni evidenziano come la diplomazia stia diventando, ancora una volta, un campo di battaglia parallelo a quello militare.
Nel frattempo, resta in bilico la possibilità di un vertice Trump-Putin capace di riaprire uno spiraglio di pace.
21 Ottobre 2025
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