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Intrecci di luce e desiderio, Helmut Newton al Filatoio di Caraglio

Oltre cento fotografie per scoprire l’universo di Helmut Newton, tra arte, moda e luce al Filatoio di Caraglio

Intrecci di luce e desiderio, Helmut Newton al Filatoio di Caraglio

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Intrecci di vita e immagine, la retrospettiva di Helmut Newton nel setificio seicentesco di Caraglio

Nelle antiche sale del setificio seicentesco, oltre cento scatti raccontano il dialogo tra moda, corpo e provocazione.

Nel cuore del Cuneese, tra i filari di seta che un tempo fecero grande la tradizione tessile piemontese, il Filatoio di Caraglio apre le sue porte a una mostra che fonde arte, moda e memoria. Dal 23 ottobre, l’edificio seicentesco ospita “Intrecci”, una rassegna che raccoglie oltre cento fotografie di Helmut Newton, molte delle quali inedite, provenienti da collaborazioni con marchi iconici come Yves Saint Laurent, Wolford, Blumarine, Lavazza, Absolut Vodka e Ca’ del Bosco.

Promossa dalla Fondazione Artea e curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation di Berlino, la mostra invita a scoprire lo sguardo audace e visionario di un autore che ha saputo trasformare la fotografia in teatro visivo, dove desiderio, ironia e provocazione si intrecciano in un equilibrio di eleganza e potere.

Il linguaggio fotografico come scena teatrale

In un mondo dominato da immagini effimere, Newton ha costruito un linguaggio fotografico inconfondibile, fatto di corpi scolpiti, pose studiate e contrasti netti. La complicità con modelle come Monica Bellucci, Kate Moss, Carla Bruni ed Eva Herzigova, unita alla fiducia guadagnata da parte di stilisti e riviste internazionali, gli ha permesso di ridefinire i confini della fotografia di moda.
Le sue immagini non raccontano solo abiti, ma personaggi, atmosfere, tensioni. Ogni scatto diventa un atto teatrale, dove l’obiettivo si fa regia e lo spettatore diventa parte della scena.

Un dialogo tra materia e immaginario

L’allestimento del Filatoio di Caraglio amplifica questo gioco di rimandi. Nei luoghi dove un tempo i fili di seta scorrevano per dar vita a tessuti preziosi, oggi le fotografie di Newton tessono trame concettuali.
La materia viva della seta incontra la leggerezza visiva dell’immagine, generando un cortocircuito sensoriale tra passato industriale e visione artistica. È un dialogo tra la mano che intreccia e l’occhio che cattura, tra il lavoro artigianale e l’immaginario contemporaneo.

Gli intrecci di una vita

Come ricordano gli organizzatori, nella carriera di Newton gli intrecci non sono solo estetici ma profondamente umani. Ci sono intrecci biografici, come la collaborazione con la storica azienda tessile tedesca Nino-Moden negli anni Sessanta; intrecci professionali con i grandi committenti internazionali della moda; e intrecci narrativi, che percorrono ogni fotografia come fili invisibili tra soggetto e fotografo.
In queste connessioni, Newton rivela la sua ossessione per la costruzione dell’immagine e per la sottile linea tra eros ed eleganza.

Icone, sguardi e corpi in scena

Il percorso espositivo si apre con una selezione dei suoi scatti più celebri: dai ritratti di Catherine Deneuve, Andy Warhol e Paloma Picasso, fino al suo primo nudo, quello di Charlotte Rampling all’Hôtel Nord-Pinus di Arles nel 1973.
Seguono le collaborazioni con la moda: da Yves Saint Laurent nel 1969 a Parigi, fino alla serie per Versace realizzata nel 1985 a Montecarlo, dove le modelle posano quasi sempre di schiena, trasformando la sensualità in mistero.
Una sezione speciale è dedicata al rapporto con Anna Molinari e al marchio Blumarine, per cui Newton sperimenta libertà creativa e delicatezza, alternando forza e grazia in un equilibrio raro.

Dalla moda alla pubblicità, un’estetica universale

L’ultima parte della mostra ripercorre l’avventura di Newton nel mondo della pubblicità, dove il suo sguardo riesce a trasformare un prodotto in icona.
Dalle campagne per Lavazza e Absolut Vodka agli scatti ambientati all’Hôtel Balmoral di Monte Carlo, sulle coste di Antibes o nelle ville di Nizza, ogni immagine è una storia a sé, dove la donna diventa interprete, musa e protagonista.
La luce, per Newton, non è mai semplice illuminazione ma linguaggio: uno strumento per scolpire corpi e atmosfere, per esaltare l’intreccio tra potere e fragilità.

Un viaggio nel desiderio e nella memoria

“Intrecci” non è solo una mostra fotografica, ma un’esperienza immersiva che attraversa i confini del tempo e della moda. Nel Filatoio di Caraglio, ogni scatto di Helmut Newton si fa specchio di un’epoca e al tempo stesso di un eterno presente.
Come i fili di seta che un tempo correvano tra i telai, anche le immagini di Newton continuano a intrecciare sguardi, emozioni e memorie, costruendo una trama che parla di libertà, bellezza e desiderio.


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23 Ottobre 2025
© team icoe, editoriale blozine
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