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Omaggio a Pier Paolo Pasolini, al MamBo la video installazione di Rein Jelle Terpstra

Cinquant’anni dopo la morte di Pasolini, il MamBo ospita l’opera di Terpstra ispirata a Salò o le 120 giornate di Sodoma.

Omaggio a Pier Paolo Pasolini, al MamBo la video installazione di Rein Jelle Terpstra

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Un dialogo tra arte e memoria, al MamBo la video installazione che omaggia Pasolini e interroga la violenza del potere

Nel cinquantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, il MamBo - Museo d’Arte Moderna di Bologna apre le sue porte a una riflessione potente e visiva sulla sua eredità artistica. Dal 28 ottobre al 2 novembre, il museo ospita “The Setting of Violence”, l’installazione dell’artista olandese Rein Jelle Terpstra (Leeuwarden, 1960), un progetto realizzato con il sostegno del Mondriaan Fund e del Dommering Fonds, in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna.

L’opera, ad accesso libero, è composta da cinque schermi che proiettano fotogrammi selezionati dal controverso capolavoro pasoliniano “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Attraverso la lente di Terpstra, quelle immagini già disturbanti si trasformano in un interrogativo sospeso sul rapporto tra arte e violenza, potere e rappresentazione.

L’arte futurista come simbolo di contraddizione

Il progetto nasce da un’intuizione precisa: comprendere il motivo per cui Pasolini decise di inserire nelle scene più dure del film opere d’arte d’avanguardia, in particolare della pittura futurista. Come spiega Terpstra, “Nel film un gruppo di governanti sottopone diciotto giovani a crudeli abusi per centoventi giorni. Al di là delle torture e delle umiliazioni, mi ha colpito la presenza costante dell’arte futurista, quasi fosse una testimone silenziosa di quella violenza. Forse Pasolini voleva suggerire un legame tra il modernismo artistico e la crudeltà dei regimi fascisti?”.

Un interrogativo che diventa il cuore pulsante dell’installazione. L’artista olandese analizza i fotogrammi del film rallentandone il ritmo e ampliandone i dettagli. I dipinti, isolati e ingranditi, emergono come protagonisti, trasformando lo spazio espositivo in un labirinto di visioni sospese tra bellezza e orrore.

Spazi vuoti e silenzi inquietanti

Nel montaggio dei fotogrammi, Terpstra opera una sottrazione radicale: rimuove ogni presenza umana, eliminando vittime e carnefici. Ciò che rimane è un insieme di stanze spoglie, attraversate da una tensione invisibile. Gli spazi diventano metafora di un’assenza che pesa, di una violenza che sopravvive anche senza corpo.

Questa scelta compositiva invita lo spettatore a una riflessione profonda: quando l’immagine si priva dell’orrore, ciò che resta non è pace, ma un vuoto carico di memoria.

Un doppio anniversario per Bologna

La ricorrenza assume un valore doppiamente simbolico. Il 2025 segna infatti anche il cinquantesimo anniversario della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, oggi MamBo, inaugurata l’1 maggio 1975. Proprio in quella occasione, Pier Paolo Pasolini partecipò alla performance “Intellettuale” dell’artista Fabio Mauri, durante la quale il film “Il Vangelo secondo Matteo” venne proiettato sulla sua camicia bianca.

Un gesto artistico e poetico che, oggi come allora, unisce corpo, arte e pensiero in un unico atto di testimonianza.

Memoria, arte e resistenza

Con “The Setting of Violence”, il MamBo rinnova il dialogo tra passato e presente, tra la memoria di un grande intellettuale e le domande ancora aperte sul potere, sull’estetica e sulla responsabilità dell’arte. L’omaggio a Pier Paolo Pasolini diventa così un invito a guardare dentro le immagini, a scoprire ciò che si nasconde oltre la superficie visiva, dove la bellezza e la violenza si incontrano e si confondono.

www.museibologna.it

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foto: Pier Paolo Pasolini sul se di Salò o le 120 giornate di Sodoma. Foto attribuita a Deborah Beer


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25 Ottobre 2025
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