Ogni anno, il 2 novembre, si celebra la Giornata mondiale dell’Onu per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti. È una data che ricorda quanto la libertà di stampa sia ancora un terreno fragile, spesso minacciato dal silenzio e dalla paura. Quest’anno, l’Unesco ha deciso di accendere i riflettori su un aspetto ancora più delicato: i rischi che corrono le giornaliste, bersagliate due volte – in quanto donne e in quanto professioniste dell’informazione.
Una campagna per chi rischia ogni giorno la parola
Dal 28 ottobre al 2 novembre, l’Unesco ha lanciato una campagna globale che invita quotidiani e testate a pubblicare gratuitamente un banner per sensibilizzare i lettori sul tema della sicurezza dei giornalisti. Un piccolo gesto, ma di grande valore simbolico, per ricordare che dietro ogni notizia c’è qualcuno che ha scelto di raccontare la realtà, anche a costo della propria sicurezza.
Il doppio rischio delle donne nell’informazione
Le giornaliste, in molti contesti del mondo, affrontano una doppia vulnerabilità: sono vittime di minacce e violenze legate non solo al loro lavoro, ma anche al genere. Secondo l’Unesco, negli ultimi anni si è registrato un preoccupante aumento di attacchi online e offline contro le professioniste dei media. Le molestie digitali, i tentativi di screditamento e le aggressioni fisiche non sono episodi isolati, ma parte di un clima che tenta di mettere a tacere la voce femminile nel giornalismo.
Il ruolo di Ossigeno per l’informazione
Per l’Italia, l’Unesco ha chiesto la collaborazione di Ossigeno per l’informazione (www.ossigeno.info), organizzazione impegnata da anni nella difesa del diritto di cronaca e nella tutela dei giornalisti minacciati. L’associazione si occuperà di promuovere la campagna nel nostro Paese, invitando i media a partecipare e pubblicando un elenco degli aderenti come ringraziamento collettivo. Un gesto di riconoscenza verso chi sceglie di schierarsi a favore della verità e della libertà di informare.
Un impegno che riguarda tutti
L’obiettivo della campagna è semplice ma profondo: far crescere la consapevolezza che la libertà di stampa non è un diritto scontato. Ogni lettore, ogni cittadino, può contribuire a difenderla riconoscendo il valore di chi, ogni giorno, rischia per raccontare i fatti. Non si tratta solo di proteggere i giornalisti, ma di difendere il diritto collettivo ad essere informati.
Un messaggio che non deve restare inascoltato
Ogni articolo censurato, ogni cronista intimidito, ogni donna ridotta al silenzio rappresenta una perdita per la democrazia. La campagna dell’Unesco non è solo un atto simbolico, ma un richiamo al dovere morale di non restare indifferenti. Perché la libertà di stampa è la voce di tutti, e ogni voce che si spegne rende il mondo un po’ più cieco.
27 Ottobre 2025
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