Trump e Putin parlano di pace e affari, ma gli attacchi Russi continuano, mettendo in dubbio le reali intenzioni del Cremlino.
Una catena di comando comune e sinergie industriali europee sono necessarie per una difesa più efficace.
Macron e Carney chiedono impegni chiari alla Russia per garantire una pace duratura e la sicurezza dell’Europa intera.
La Groenlandia rifiuta l’idea di entrare negli USA, il governo Danese e i partiti locali serrano i ranghi contro le dichiarazioni di Trump.
Il Cremlino non esclude un colloquio tra Putin e Trump, intanto proseguono i contatti tra le intelligence.
Von Der Leyen spiega la necessità di aumentare la spesa militare e introdurre nuovi strumenti finanziari per la sicurezza dell’europa.
Starlink, essenziale per l’Ucraina, sotto esame: la Polonia valuta alternative mentre Musk critica il ruolo degli USA nella Nato.
La popolarità di Trump è più alta in italia rispetto agli altri paesi europei, mentre Zelensky divide l’opinione pubblica italiana.
Lavrov e Zakharova attaccano Macron, paragonandolo a Napoleone e Hitler e ironizzando sulla sua strategia nucleare.
Zelensky accelera sulla pace, confermando un piano per la stabilità, mentre gli usa limitano la condivisione dell’intelligence.
Ursula Von Der Leyen annuncia il 6 marzo un piano per aumentare la spesa e il coordinamento della difesa europea.
Trump accusa Zelensky di giocare con la terza guerra mondiale e annulla ogni accordo sui minerali ucraini.
L’accordo minerario tra Stati Uniti e Ucraina potrebbe essere firmato a Washington, con implicazioni geopolitiche rilevanti.
Peskov apre alla cooperazione economica tra Stati Uniti e Russia, ma solo dopo la risoluzione del conflitto ucraino.
Lavrov esclude un cessate il fuoco immediato, la Russia tratta solo a condizioni favorevoli.
Volodymyr Zelensky frena sull’accordo con gli Stati Uniti, ostacoli e pressioni su Starlink.
L’Europa rafforza le sanzioni contro Mosca, mentre Macron avverte sui rischi per la sicurezza europea.
L’urgenza di un piano energetico e industriale per l’UE, Draghi e Von Der Leyen sottolineano la necessità di un’azione immediata.
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