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Il boom delle micro-famiglie e la nuova geografia dei consumi

Nel 2040 i single saranno oltre 10 milioni, con spese più digitali, pratiche e rivolte agli animali più che ai bambini

Il boom delle micro-famiglie e la nuova geografia dei consumi

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Le abitudini dei single ridisegnano il retail, con più e-commerce, packaging ridotti e servizi pensati per consumatori soli

L’Italia sta cambiando pelle: più persone sole, famiglie sempre più ridotte e abitudini di spesa che riflettono questa trasformazione. A guadagnarci, sorprendentemente, non sono i bambini ma gli animali domestici.

Una società di famiglie sempre più piccole

Negli ultimi anni, il tessuto familiare italiano ha subito una rivoluzione silenziosa. Oltre la metà dei nuclei è composta da due persone o meno e, secondo le proiezioni, nel 2040 le persone che vivranno sole saranno 10,7 milioni. Si tratta delle cosiddette micro-famiglie, una realtà che modifica non solo i rapporti sociali, ma anche la struttura dei consumi e le priorità di spesa.

La spesa dei single cresce più della media

Nel 2024 le famiglie composte da una sola persona hanno speso oltre 235 miliardi di euro, pari al 26,2% del totale nazionale. Un balzo impressionante rispetto ai 166 miliardi del 2012. Questa crescita, rilevata da Confesercenti su dati Istat e Ipsos, è destinata a continuare: entro il 2040 si stima che i single arriveranno a generare 287 miliardi di spesa, quasi un terzo del totale.

Nuove abitudini di consumo

Chi vive da solo sviluppa stili di acquisto diversi. I single pranzano o cenano fuori casa più spesso, ordinano più delivery, acquistano piatti pronti e confezioni monoporzione. L’individualizzazione si riflette anche nelle scelte digitali: il 9% fa la spesa online (tre volte la media nazionale), mentre per abbigliamento e tecnologia la quota di acquisti e-commerce sale al 30%.

Retail in trasformazione

Il commercio al dettaglio si sta adattando a questo nuovo scenario. Crescono i formati ridotti, i packaging dedicati e i servizi digitali, dal click&collect alle consegne rapide. Una risposta concreta a un consumatore che chiede praticità, velocità e personalizzazione.

Più spese per animali domestici che per neonati

Un dato curioso ma significativo: in Italia la spesa per gli animali domestici supera quella per i neonati. Nel 2024 il settore pet ha generato circa 7 miliardi di euro, contro i 4,5 miliardi destinati ai bambini nel primo anno di vita. Il legame affettivo con cani e gatti diventa così un elemento centrale nelle scelte di consumo, tanto da ridefinire le priorità familiari.

Single dinamici ma più fragili

Nonostante una maggiore connessione e dinamicità, i single restano consumatori più vulnerabili. L’assenza di economie di scala li costringe a sostenere da soli tutte le spese fisse. Solo l’abitazione assorbe in media il 41% del budget mensile. “Il fenomeno delle micro-famiglie – sottolinea Confesercenti – non riguarda solo la distribuzione, ma avrà effetti anche sui servizi sociali e sulle politiche economiche”.


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22 Settembre 2025
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