Il mondo dello sport è spesso celebrato come simbolo di meritocrazia, sacrificio e passione. Eppure, dietro i riflettori e le medaglie, si nasconde una realtà meno romantica: le profonde disparità economiche tra atleti. Non solo tra uomini e donne, ma anche tra discipline che, pur richiedendo la stessa dedizione, vengono retribuite in modo drammaticamente diverso.
Il divario di genere negli sport
Nel 2025, il gender pay gap nello sport resta una ferita aperta. Le atlete continuano a guadagnare cifre nettamente inferiori rispetto ai colleghi uomini, anche quando ottengono gli stessi risultati.
In discipline come il calcio, le differenze sono macroscopiche: mentre un top player della Serie A maschile può guadagnare milioni di euro l’anno, una calciatrice professionista raramente supera i 50.000 euro.
Eppure, non si tratta solo di questione di bravura o di talento, ma di visibilità, sponsor e diritti televisivi che continuano a privilegiare lo sport maschile.
Il peso mediatico e gli sponsor
Gran parte del divario economico deriva dal potere mediatico. Gli sport seguiti da milioni di spettatori attirano pubblicità, investimenti e sponsor internazionali.
Il tennis è uno dei pochi esempi virtuosi, grazie a tornei come Wimbledon o gli US Open che da anni garantiscono premi uguali per uomini e donne. Tuttavia, la parità resta un’eccezione: nelle altre discipline, gli introiti derivanti dagli sponsor personali possono fare la differenza di milioni.
Quando la disciplina fa la differenza
Oltre al genere, esiste una seconda, enorme disparità: quella tra sport.
Un calciatore di Serie A può guadagnare in una settimana quanto un nuotatore olimpico in un’intera carriera.
Gli sport con meno visibilità televisiva, come il nuoto, la scherma o l’atletica leggera, offrono premi economici limitati, spesso insufficienti per vivere solo di sport. Molti campioni, anche olimpionici, sono costretti a lavorare o a contare sui corpi militari per potersi mantenere.
Esempi che fanno riflettere
Prendiamo due casi estremi: Novak Djokovic, uno dei tennisti più vincenti della storia, ha superato i 180 milioni di dollari in premi ufficiali, senza contare sponsor e diritti d’immagine.
Un pallavolista campione olimpico, invece, può arrivare a guadagnare tra i 100.000 e i 200.000 euro l’anno, a fronte di allenamenti e impegni altrettanto intensi.
Una differenza che racconta molto su come il valore sportivo non sempre coincida con il valore economico.
Il ruolo delle federazioni e dei media
Le federazioni sportive internazionali e nazionali stanno iniziando a riconoscere il problema, ma i progressi sono lenti.
Alcune discipline stanno sperimentando sistemi di redistribuzione dei premi, mentre i media digitali offrono nuove opportunità di visibilità anche per sport minori.
Tuttavia, finché l’interesse del pubblico sarà concentrato su pochi sport “spettacolo”, la forbice economica resterà ampia.
Verso un equilibrio possibile
La soluzione passa per un cambiamento culturale.
Educare il pubblico a seguire discipline diverse, promuovere il valore dello sport femminile e creare modelli di business più equi sono passi necessari.
Lo sport dovrebbe essere un linguaggio universale, non un mercato con pochi eletti.
Come ha detto Billie Jean King, pioniera dell’uguaglianza nel tennis: “L’uguaglianza non è un privilegio, è un diritto”.
Dati aggiornati 2025: compensi medi e grandi differenze
1. Il divario di genere nello sport professionistico
• A livello globale, le donne guadagnano in media circa 77-83 centesimi per ogni dollaro guadagnato da un uomo, anche fuori dallo sport.
• Nello specifico sportivo, una stima recente segnala che nel calcio femminile a livello internazionale le giocatrici guadagnano all’incirca 25 centesimi per ogni dollaro guadagnato dai colleghi uomini.
• Un rapporto del FIFA del 2025 rileva che lo stipendio medio per una calciatrice professionista globale è circa 10.900 USD (ma molti club Tier 2 o Tier 3 offrono molto meno: 4.361 USD o 2.805 USD).
• Nel tennis, nonostante la parità (o quasi) nei premi dei tornei principali, le donne non compaiono tra i 100 atleti più pagati al mondo nel 2025.
2. Differenze tra discipline: sport “top” vs sport meno visibili
• Per il tennis: nel 2025 la vincitrice di un torneo WTA “1000” ha un premio nell’ordine di circa 752.000 USD (ad esempio al torneo di Cincinnati WTA).
• Sempre nel tennis, uno dei campioni ATP incassa con i tornei principali milioni di dollari: ad esempio un giocatore del top 10 ha guadagnato circa 10–12 milioni USD solo da premi nel 2025.
• Per la pallavolo professionistica: uno studio recente segnala che in club internazionali europei i giocatori “buoni” ricevono spesso 30.000-35.000 € netti per stagione, mentre solo i top possono arrivare a circa 60.000 € o più.
Inoltre, in Italia il salario medio per un giocatore di pallavolo professionista è stimato intorno ai 29.261 € annui secondo dati pubblici.
• Per lo sport femminile professionale in generale: un rapporto della Deloitte stima che i ricavi globali dello sport femminile d’élite arriveranno a 2,35 miliardi USD nel 2025.
3. Qualche spunto numerico concreto per confronti
• Un atleta molto remunerato nel tennis può superare decine di milioni in premi + sponsorizzazioni. Per esempio, la top 10 del tennis guadagna cifre dell’ordine di decine di milioni USD all’anno.
• Un pallavolista professionista medio in un club europeo può guadagnare alcune decine di migliaia di euro all’anno, un ordine di grandezza inferiore rispetto ai top sport come calcio o tennis.
• Per il calcio femminile, se consideriamo lo stipendio medio globale sopra indicato (~10.900 USD), e lo confrontiamo con gli stipendi top maschili (centinaia di migliaia o milioni di USD), la forbice è enorme.
19 Ottobre 2025
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