Mattinata di caos digitale per utenti e aziende in tutto il mondo. Un improvviso malfunzionamento del servizio Amazon Web Services (AWS) ha provocato un’ondata di disservizi che ha messo in difficoltà centinaia di piattaforme e applicazioni, dalle più note ai servizi meno conosciuti.
Un problema al cuore del cloud
Secondo quanto riportato sul sito ufficiale di AWS, l’azienda ha confermato la presenza di “tassi di errore significativi per le richieste indirizzate al database DynamoDB”. Il disservizio, iniziato intorno alle ore 9:11 italiane, ha avuto conseguenze immediate a catena su numerosi servizi digitali che utilizzano le infrastrutture cloud di Amazon per il loro funzionamento quotidiano.
Un impatto planetario
Il blocco ha coinvolto centinaia di app in diverse aree del mondo, con effetti che si sono estesi anche all’Italia. Tra le piattaforme più colpite figurano Snapchat, Fortnite, Canva e diversi titoli di gaming online come Roblox, Clash Royale, Clash of Clans e Brawl Stars. Negli Stati Uniti, disservizi diffusi hanno interessato anche Crunchyroll, Ring e le piattaforme di streaming Max e Prime Video.
Le parole di Amazon Web Services
In un aggiornamento pubblicato sul portale ufficiale, la società ha spiegato di “lavorare sia per mitigare il problema che per comprenderne la causa principale”. Gli ingegneri del gruppo stanno monitorando la situazione, nel tentativo di ripristinare la piena funzionalità dei servizi. Nonostante i progressivi miglioramenti, il malfunzionamento ha già causato interruzioni significative nel traffico dati globale.
Rallentamenti e perdite per le aziende
Molte imprese che basano le proprie infrastrutture su AWS hanno registrato ritardi nelle operazioni, blocchi nei sistemi di pagamento e difficoltà di accesso alle piattaforme aziendali. Il cloud, elemento portante della trasformazione digitale, si è dimostrato ancora una volta vulnerabile a guasti imprevisti che possono avere impatti economici e reputazionali di rilievo.
Verso un ritorno alla normalità
Il sito downdetector.com, che monitora in tempo reale le segnalazioni di disservizi a livello mondiale, mostra una progressiva riduzione dei problemi su molte piattaforme. Tuttavia, restano ancora isolati casi di rallentamenti e connessioni instabili in diverse aree geografiche.
Un campanello d’allarme per il cloud globale
Questo episodio evidenzia la fragilità di un ecosistema digitale ormai dipendente da pochi grandi fornitori di servizi cloud. La centralizzazione di enormi quantità di dati e processi in mano a colossi come Amazon, Google e Microsoft garantisce efficienza e scalabilità, ma espone anche milioni di utenti a rischi simultanei in caso di guasto. La lezione? La resilienza digitale non può più essere un optional.
20 Ottobre 2025
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