In un’Italia ancora segnata dalla memoria delle stragi di mafia, arriva al cinema "Francesca e Giovanni", il nuovo film di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, distribuito da Adler Entertainment, in uscita nelle sale il 15 maggio. Un’opera intensa che racconta non solo la tragedia di due figure simbolo della lotta alla criminalità organizzata, ma anche la profondità di un amore capace di sfidare la paura e la morte.
Un amore nato nella palermo insanguinata degli anni ’80
La storia prende vita a Palermo, nel 1979, in un clima carico di violenza e terrore. Francesca Morvillo, interpretata da Ester Pantano, è una giovane sostituta procuratrice al tribunale dei minori. Determinata a cambiare un sistema giudiziario ancora ancorato al solo concetto di punizione, Francesca crede fermamente nella possibilità di offrire ai ragazzi un futuro diverso. L’incontro con Giovanni Falcone, impersonato da Primo Reggiani, avviene proprio in questo contesto drammatico. Tra i due nasce subito una profonda intesa, basata non solo sull’attrazione ma soprattutto sulla condivisione di ideali forti e non negoziabili.
Francesca Morvillo, una donna controcorrente
Francesca Morvillo, oltre ad essere la prima donna magistrato uccisa da Cosa Nostra, ha rappresentato una figura pionieristica all’interno della magistratura italiana. Prima consigliera della Corte d’Appello di Palermo, si è distinta per il suo impegno a favore dei minori in un’epoca in cui l’educazione e il recupero sociale erano concetti rivoluzionari. Il film di Simona Izzo e Ricky Tognazzi restituisce voce e dignità a questa donna straordinaria, troppo spesso rimasta nell’ombra rispetto al suo più celebre compagno di vita e di lotta.
La strage di Capaci, il prezzo di una vita dedicata alla verità
Il racconto cinematografico culmina inevitabilmente nel tragico sabato del 23 maggio 1992. Una carica di cinquecento chili di tritolo distrusse la vita di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Quel giorno segnò un punto di non ritorno nella storia d’Italia, imprimendo nella memoria collettiva il sacrificio di chi aveva osato sfidare l’omertà e la violenza mafiosa.
L’intento civile di una narrazione necessaria
"Raccontare Francesca, il suo amore per Giovanni e la sua battaglia per la giustizia è stato un dovere morale", hanno spiegato Simona Izzo e Ricky Tognazzi durante le riprese. Non solo un’opera cinematografica, dunque, ma un atto di memoria contro l’oblio, un gesto di rispetto verso chi ha pagato con la vita il coraggio delle proprie scelte. Un progetto nato anche grazie alla preziosa collaborazione di Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, e di sua moglie Anna, che hanno contribuito a ricostruire con sensibilità l’intimità di due eroi quotidiani.
Una produzione che rende omaggio al valore della memoria
Prodotto da Orange Pictures e Adler Entertainment, in associazione con Virtuoses Pictures e con il sostegno della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e della Sicilia Film Commission, "Francesca e Giovanni" non è soltanto un film, ma una testimonianza viva. Una storia di ideali, passione e sacrificio che continua a parlare al cuore delle nuove generazioni.
27 Aprile 2025
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