Si trovano a circa trecento miglia nautiche dalla Striscia di Gaza e, se i calcoli saranno rispettati, tra due giorni raggiungeranno la zona di intercettazione, con arrivo previsto entro tre giorni nella città palestinese. A raccontarlo è Tony Lapiccirella, uno dei cittadini italiani imbarcati sulla Global Sumud Flotilla. L’obiettivo è chiaro: “aprire un corridoio umanitario permanente”, senza considerare scali alternativi come Cipro o deviazioni della rotta.
I rischi e il diritto internazionale
Per Lapiccirella la questione dei rischi è netta: “dal punto di vista del diritto internazionale non ci sono pericoli, le uniche minacce derivano dalla violenza israeliana, tollerata dai governi che chiudono gli occhi davanti alle violazioni della legge”. L’attivista ribadisce che la Flotilla non rappresenta un atto ostile ma un’iniziativa civile e pacifica, con la finalità di garantire aiuti e solidarietà alla popolazione di Gaza.
Chi partecipa alla missione
Attualmente sono circa 530 le persone coinvolte nella spedizione. Secondo quanto riferito, gli italiani rappresentano meno del 10% del totale, con una quarantina di partecipanti. Gli equipaggi delle varie imbarcazioni sono composti da attivisti di diverse nazionalità, uniti dall’intento di raggiungere Gaza con la Global Sumud Flotilla. Lapiccirella sottolinea che “ognuno è libero di sbarcare in qualsiasi momento”, ma lo spirito comune resta quello di portare a termine la missione.
Una notte di difficoltà
La traversata non è stata priva di imprevisti. Durante la notte si sono verificati disturbi nei canali di comunicazione e due imbarcazioni hanno riportato problemi tecnici. Nonostante ciò, il gruppo mantiene la rotta e la determinazione a proseguire verso l’obiettivo finale.
L’avviso della Marina italiana
Secondo quanto previsto, quando la Flotilla si troverà a circa 100-120 miglia dalla costa di Gaza, entrerà in contatto con la nave Alpino della Marina militare italiana, che segue a distanza le imbarcazioni per garantire assistenza in caso di emergenza. Mercoledì potrebbe arrivare l’alert ufficiale: la Marina informerà la Flotilla che proseguire oltre sarà rischioso e che da quel punto la nave italiana interromperà la propria scorta.
Un passaggio decisivo
Il messaggio della Marina segnerà un momento cruciale della missione: da lì in avanti la Flotilla dovrà proseguire senza alcun supporto esterno, assumendosi ogni conseguenza della scelta di dirigersi verso Gaza. La tensione cresce, ma allo stesso tempo cresce la volontà di chi vede in questa iniziativa un atto simbolico di resistenza e di vicinanza alla popolazione palestinese.
29 Settembre 2025
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