Nel panorama digitale globale, ChatGPT è diventato il protagonista indiscusso. In un solo anno, ha registrato una crescita del 182 per cento, conquistando oltre l’80 per cento del mercato dei chatbot. Un risultato che segna una leadership ormai consolidata e una concentrazione tecnologica che lascia poco spazio ai concorrenti. Non è più un fenomeno angloamericano: l’espansione verso l’Asia e l’America Latina porta milioni di nuovi utenti ogni mese, ridisegnando la mappa globale dell’intelligenza artificiale generativa.
L’importanza delle infrastrutture digitali
L’adozione dell’intelligenza artificiale riflette le disuguaglianze tecnologiche tra i paesi. Dove la rete è veloce e stabile, l’uso di modelli generativi cresce in modo esponenziale. Al contrario, nelle aree dove la connessione è fragile o i costi di accesso restano elevati, l’adozione rallenta. Le politiche pubbliche giocano un ruolo decisivo: blocchi, censure o normative restrittive possono ridurre l’accesso, mentre la localizzazione linguistica favorisce una diffusione più capillare e inclusiva.
Come gli utenti usano ChatGPT
Le richieste più frequenti a ChatGPT riguardano la programmazione informatica, con circa il 29 per cento dei prompt totali. Ma cresce anche l’utilizzo in ambiti economici, legali e comunicativi. L’intelligenza artificiale non è più un esperimento, ma uno strumento di lavoro quotidiano per milioni di professionisti, studenti e imprese.
L’Europa in posizione di rincorsa
Nel contesto europeo, il peso rimane ancora limitato. Francia, Germania e Regno Unito generano complessivamente poco più del 10 per cento del traffico mondiale, mentre l’Italia non figura tra i primi venti paesi. La sfida per il continente è duplice: aggiornare le infrastrutture e le normative per adattarsi al nuovo ecosistema, e potenziare la localizzazione culturale e linguistica dei modelli. I data center europei e le reti locali possono diventare un vantaggio competitivo se supportati da modelli addestrati su dati “onshore”, conformi all’AI Act e alle regole sulla privacy.
Un ciclo auto-rinforzante
La concentrazione di traffico e dati in poche piattaforme genera vantaggi di scala ma anche nuove dipendenze. Più utenti significano più dati per migliorare i modelli, che diventano quindi più precisi e attrattivi, alimentando un circolo virtuoso ma chiuso. È un meccanismo che rafforza i leader e rende difficile emergere per i nuovi attori.
Verso un’infrastruttura globale invisibile
L’intelligenza artificiale si sta trasformando in una rete infrastrutturale planetaria, silenziosa ma onnipresente. La sua efficacia dipende dalla qualità delle connessioni, dalle scelte politiche e dalla capacità dei paesi di inserirsi nei flussi di innovazione e conoscenza. In questo scenario, l’Europa e l’Italia sono chiamate a decidere se restare spettatori o diventare protagonisti di una nuova rivoluzione digitale.
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14 Ottobre 2025
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