Il giardino all’italiana non è solo uno spazio verde ordinato, ma una vera e propria dichiarazione d’amore alla natura modellata dalla mano umana. Con le sue simmetrie, i suoi profumi e quella capacità tutta italiana di combinare estetica e funzionalità, è diventato nei secoli un simbolo di eleganza e armonia. Ora, grazie a una mostra che unisce architettura, design e botanica, il giardino classico rivive in una nuova veste, contemporanea e poetica.
Una mostra che è anche un’esperienza sensoriale
Dal 22 maggio al 29 giugno, lo spazio corner del Maxxi accoglie Giardino all’italiana, una mostra firmata da Nathalie Grenon Sartogo ed Elica Sartogo dello studio Sartogo Architetti. L’esposizione parte idealmente da Villa Borghese, cuore verde di Roma e archetipo di giardino italiano, e si sviluppa come un racconto tridimensionale fatto di oggetti, materiali e atmosfere. Qui tutto si trasforma: le sedie diventano limoni, le scrivanie magnolie, i comodini foglie di fico o ninfea, evocando il maschile e il femminile in un linguaggio naturale e simbolico.
Forme, simboli e materiali nobili
Gli arredi esposti sono realizzati con materiali “nobili”, come legno, ferro, ceramica e tessuti, capaci di trasmettere un senso di autenticità e rispetto per la tradizione artigianale. Le superfici lucide, i riflessi degli specchi e le curve inattese degli oggetti raccontano la natura attraverso una lente decostruita, dove ogni elemento assume un significato nuovo, evocando memorie, emozioni e geometrie familiari. C’è anche un armadio blu lucido, che riflette e richiama il tema dell’acqua, così importante nei giardini classici.
La biodiversità come linguaggio estetico
L’intera installazione è un’esplorazione della biodiversità italiana. Le ceramiche riproducono specie vegetali e animali autoctone, mentre le maioliche si trasformano in prati, roseti o superfici marine. Il giardino viene raccontato come universo dinamico, in cui la natura dialoga con il design in un equilibrio sottile tra reale e immaginario. Tra i dettagli più poetici, compare un “punto del cuore”, simbolo del luogo personale e intimo che ciascuno custodisce nella propria memoria legata a un parco, un angolo verde, un profumo.
Profumi che evocano luoghi e ricordi
L’esperienza si arricchisce grazie al contributo olfattivo di Bvlgari, che accompagna il percorso con essenze come il tè verde o la rosa damascena, amplificando il coinvolgimento sensoriale del visitatore. Anche l’area esterna della mostra è parte integrante del progetto: un giardino destrutturato, dove le siepi sono sedute e dove campeggia la Pummarola, omaggio ironico e geometrico alla pianta del pomodoro. Qui il sogno è che un giorno, su quel terreno, possa crescere un giardino vero.
Un elogio all’arte di progettare spazi verdi
La mostra non è solo una celebrazione estetica, ma un invito alla riflessione sul significato del giardino come spazio abitato, pensato e rispettato. Le autrici rendono omaggio a chi lavora ogni giorno per creare luoghi verdi nel rispetto dell’ambiente e della diversità biologica. La loro è una dedica alla cultura italiana, alla sua tradizione artistica e alla sua capacità di reinventare il passato con sensibilità contemporanea.
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21 Maggio 2025
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