Secondo i dati più recenti dell’Istituto europeo di statistica, nel 2024 una persona su quattro in Italia è stata esposta al rischio di povertà o grave deprivazione. Questo significa che milioni di cittadini si sono trovati nella condizione di non poter affrontare spese essenziali, come sostenere le bollette, acquistare abiti adeguati o garantire almeno un pasto completo al giorno. Una realtà dura, che coinvolge non solo chi è ai margini, ma anche chi fino a poco tempo fa conduceva una vita dignitosa.
Donne e madri tra le categorie più vulnerabili
Le donne restano la fascia della popolazione più colpita da questo fenomeno. Le statistiche Eurostat parlano chiaro: il rischio di esclusione sociale o economica riguarda il 21,9% delle donne nell’Unione Europea, contro il 20% degli uomini. In Italia, questa forbice è ancora più evidente. I motivi sono molteplici: carriere meno retribuite, maggiore incidenza di lavori precari, carichi familiari sbilanciati e minori tutele. Una combinazione che rende le donne più esposte alla vulnerabilità economica, soprattutto se sole o con figli a carico.
Occupazione e povertà, un legame diretto e spietato
Il lavoro resta il principale argine alla povertà, ma non sempre basta. I numeri diffusi da Eurostat mostrano che solo l’11% di chi è occupato è a rischio, mentre questa percentuale schizza al 66,6% tra i disoccupati. Significa che chi perde il lavoro in Europa ha due possibilità su tre di scivolare in una condizione di povertà o esclusione sociale. E in Italia, dove i meccanismi di sostegno spesso faticano ad arrivare in tempo, il rischio è ancora più accentuato.
Famiglie con figli a carico, il peso del futuro sulle spalle
Anche la composizione del nucleo familiare ha un ruolo determinante. Più di una famiglia su cinque in Europa con figli a carico è a rischio povertà, dato che in Italia si aggrava ulteriormente a causa del caro vita, degli affitti elevati e dei servizi pubblici non sempre accessibili. A essere più esposti sono proprio quei genitori, spesso monogenitori, che cercano di garantire un futuro dignitoso ai propri figli nonostante le difficoltà economiche quotidiane.
L’Italia sopra la media europea, ma non di molto
Nel complesso, l’Italia si posiziona al di sopra della media europea in termini di popolazione a rischio, ma solo di pochi punti percentuali. La media UE è del 21%, mentre in Italia si supera il 25%. Significa che il fenomeno è radicato anche altrove, ma da noi assume forme più strutturali e persistenti, legate alle disuguaglianze territoriali, alla difficoltà di accesso ai servizi e a un mercato del lavoro frammentato.
Non solo numeri, ma vite reali da sostenere
Questi dati non devono restare semplici statistiche: dietro ogni percentuale ci sono volti, storie, famiglie che lottano ogni giorno per sopravvivere. Serve una risposta politica e sociale che vada oltre i bonus temporanei, investendo in formazione, occupazione stabile e welfare di prossimità. Senza dimenticare l’importanza di un cambiamento culturale che metta al centro la dignità delle persone.
04 Maggio 2025
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