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Il possibile ritrovamento di Padre Paolo Dall’Oglio, tra speranze e dubbi

Dopo undici anni riemerge il mistero su Padre Paolo Dall’Oglio, ma la sorella invita alla cautela sul ritrovamento in Siria.

Il possibile ritrovamento di Padre Paolo Dall’Oglio, tra speranze e dubbi

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Una fossa comune nei pressi di Raqqa riporta all’attenzione la scomparsa di Padre Dall’Oglio, ma non ci sono conferme ufficiali

Il corpo di un uomo con indosso abiti religiosi è stato rinvenuto nei dintorni di Raqqa, in Siria, all’interno di una fossa comune. Potrebbe trattarsi di Padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita romano scomparso il 29 luglio 2013 mentre cercava di mediare per la liberazione di alcuni ostaggi. La notizia, diffusa dal settimanale Oggi, è stata confermata dal vescovo della diocesi siriana di Qamishli e, con cautela, anche dal nunzio apostolico a Damasco, il cardinal Mario Zenari.

Un annuncio che riapre ferite mai chiuse

Dopo undici anni dalla sua scomparsa, torna a far parlare di sé la vicenda di Padre Paolo, figura carismatica nota per il suo impegno nel dialogo interreligioso e nella costruzione della pace. Il ritrovamento, pur non ancora accertato ufficialmente, ha suscitato profonda emozione tra i suoi sostenitori e nella comunità religiosa internazionale. Il cardinal Zenari ha dichiarato di essere stato informato la sera precedente e ha precisato che, al momento, non ci sono ancora conferme definitive sull’identità del corpo.

Troppe incertezze, la famiglia invita alla prudenza

Francesca Dall’Oglio, sorella del gesuita, ha espresso profondo scetticismo in merito alla notizia. Intervistata da Rainews 24, ha sottolineato come il fratello indossasse abiti civili al momento della scomparsa, contrariamente a quanto riportato sul corpo ritrovato. “In questi anni ci sono state molte notizie false”, ha affermato, invitando a non affrettare conclusioni senza prove certe.

Il contesto della scomparsa, tra rischio e speranza

Padre Paolo si era recato nel Nord della Siria, in un’area allora controllata dallo Stato Islamico, per tentare una missione tanto pericolosa quanto umanitaria. Il suo obiettivo era mediare per la liberazione di alcuni ostaggi, un’azione che rispecchiava il suo spirito missionario e il suo coraggio. Da quel giorno, però, nessuna comunicazione ufficiale è mai arrivata sulla sua sorte, alimentando una lunga catena di interrogativi, appelli e ricerche.

Il ruolo dei gesuiti e della diplomazia vaticana

Dopo il presunto ritrovamento, sono stati allertati i gesuiti presenti nella regione per procedere a eventuali riconoscimenti. Anche il Vaticano si sta muovendo con cautela, consapevole della delicatezza della situazione e della necessità di verifiche accurate prima di rendere pubbliche eventuali conferme.

Un simbolo di pace che continua a interrogare il mondo

Che si tratti davvero del corpo di Padre Paolo o meno, la notizia ha riacceso l’attenzione su una figura che, negli anni, è diventata simbolo del dialogo interreligioso e della resistenza spirituale in tempi oscuri. La sua storia resta impressa nella memoria collettiva come esempio di coraggio, fede e impegno per la giustizia.


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03 Giugno 2025
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