Nel cuore pulsante di Roma, tra le strade del Pigneto e la memoria incisa sui sanpietrini di Trastevere, l’anniversario dell’80° della Liberazione si intreccia con la celebrazione di un’opera che ha segnato la storia del cinema e della coscienza nazionale: Roma città aperta di Roberto Rossellini. Il 24 settembre 2025, il film compirà lo stesso numero di anni della liberazione di Roma, ed è oggi più che mai un simbolo di resistenza, dignità e memoria.
Una proiezione nel cuore della città per non dimenticare
Oggi, 4 giugno, in occasione della liberazione di Roma dai nazi-fascisti del 1944, Roma città aperta verrà proiettato a San Cosimato, nel cuore di Trastevere, all’interno della rassegna Il Cinema in Piazza promossa dalla Fondazione Piccolo America. Un’occasione per incontrarsi, ricordare e riscoprire il valore universale di un film girato con pochissimi mezzi ma con una forza narrativa immensa, capace di scuotere le coscienze.
Roma protagonista, tra dolore e speranza
Il film non racconta solo una storia di guerra, ma ritrae Roma stessa come personaggio vivo, straziato e fiero. Le sue vie – da Via Montecuccoli al Pigneto, dalla parrocchia di Sant’Elena su Via Casilina fino a Via Tasso, oggi museo della Resistenza – diventano teatro di eroismi silenziosi, paure quotidiane e ribellioni coraggiose. Un’architettura di resistenza raccontata anche dagli architetti Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori e Roberto Pantaleoni, che insieme alla regista Susanna Nicchiarelli guideranno un incontro pubblico sulla città filmica, scenario e simbolo di resilienza.
La forza delle donne, da Pina a Delia
In questo racconto corale, il personaggio di Pina, interpretato da Anna Magnani, si staglia come un manifesto di resistenza femminile. La sua corsa disperata, la sua morte tragica, il suo volto segnato dal dolore ma acceso dalla determinazione sono entrati nell’immaginario collettivo. Un archetipo che, come ricorda Thea Rimini nel suo volume per Treccani, dialoga idealmente con la Delia di C’è ancora domani di Paola Cortellesi, ambientato solo un anno dopo.
Uno stile nuovo per un’Italia che cambia
Con Roma città aperta, Roberto Rossellini rompe i canoni estetici del cinema fascista dei Telefoni Bianchi e inaugura, insieme ai suoi collaboratori, una nuova stagione artistica. L’uso di attori non professionisti, la scelta di girare in esterni, il tono documentaristico diventano la cifra del Neorealismo, un linguaggio che darà all’Italia una voce autentica nel panorama cinematografico mondiale.
Retrospettive, incontri e una serata speciale al Teatro Quirino
Le celebrazioni proseguiranno per tutta l’estate con la rassegna Tornerà la Primavera, curata da Onni srl in collaborazione con la Famiglia Rossellini, che offrirà una retrospettiva dedicata al regista. Oltre a Roma città aperta, saranno proiettati titoli fondamentali come Paisà, Germania anno zero e Stromboli (Terra di Dio), tutti in Piazza San Cosimato. Il culmine sarà il 24 settembre 2025 al Teatro Quirino, dove il film fu proiettato per la prima volta nel 1945: una serata aperta al pubblico, con la partecipazione di Isabella Rossellini, Alessandro Rossellini, Steve Della Casa, Lidia Vitale e altri ospiti che renderanno omaggio a un’opera e a una donna, Anna Magnani, che hanno fatto la storia.
04 Giugno 2025
© team icoe, editoriale blozine
blozine editoriale no-profit della
Centro studi su innovazione, comunicazione ed etica.
Copywriters
Francesca S., Matteo R., Laura A., Antonella B., Giorgio F., Anna C., Miriam M., Stefano G., Adele P. e Francesca N.
Chi siamo
iscriviti sulla nostra pagina Facebook e non perderai nessuna notizia!
© blozine, l'editoriale dalla B alla Z. Tutti i diritti sono riservati.