Una mostra fotografica racconta come un confine possa trasformarsi da linea di separazione a spazio di incontro, attraverso tre grandi nomi della fotografia internazionale.
Un confine che diventa racconto
Da simbolo di divisione a luogo di dialogo: è questo il cuore di Tre sguardi, esposizione ideata dal Craf – Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia per Go!2025, Capitale europea della cultura. Allestita negli spazi restaurati di Casa Morassi a Gorizia, dal 25 ottobre al 18 gennaio, la mostra riunisce tre reportage inediti che interpretano la vita quotidiana lungo il confine tra Gorizia e Nova Gorica.
Tre autori, tre prospettive
La curatela di Alvise Rampini e Michele Smargiassi accompagna un percorso che unisce sensibilità e sguardi diversi. Il progetto nasce da una campagna fotografica voluta dal Craf, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFvg ed Erpac. A completare l’esposizione, un raffinato cofanetto editoriale raccoglie immagini e testi critici firmati da Rampini, Smargiassi e Roberto Covaz.
Steve McCurry, volti e memorie dell’Isontino
Il fotografo statunitense Steve McCurry, tra i più celebri al mondo, racconta il confine attraverso i volti di chi ne ha vissuto le trasformazioni. Insieme al giornalista Roberto Covaz, ha individuato testimoni e storie emblematiche dell’Isontino, restituendo un mosaico umano di memoria e identità. Il suo lavoro è accompagnato da un documentario firmato dal regista Marco Rossitti, che approfondisce il processo creativo e il rapporto tra fotografia e racconto.
Alex Majoli, il fiume che unisce
Per Alex Majoli, italiano, il viaggio segue il corso dell’Isonzo, fiume che diventa simbolo di frontiera e di legame. Le sue immagini alternano scene di vita quotidiana, riti collettivi e contrasti naturali: i tuffi estivi, le feste popolari, le migrazioni e gli incendi carsici compongono una narrazione intensa, dove l’acqua è metafora di scorrere e continuità.
Meta Krese, le due Gorizie come una sola casa
La fotografa slovena Meta Krese esplora le relazioni umane tra famiglie che vivono le due città come un’unica realtà. Nei suoi scatti in bianco e nero, arricchiti da un inserto a colori, si percepisce un equilibrio sottile tra spazio privato e collettivo. Le immagini parlano di appartenenza, condivisione e quotidianità oltre la linea di confine.
Un viaggio nella memoria e nel futuro
Tre sguardi è più di una mostra: è un invito a riflettere su cosa significhi oggi vivere ai margini di un confine che non divide più, ma collega. Gorizia e Nova Gorica diventano così il simbolo di un’Europa capace di trasformare le ferite del passato in ponti di dialogo, cultura e bellezza condivisa.
22 Ottobre 2025
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