Il presidente russo Vladimir Putin ha rilanciato un messaggio duro da Vladivostok, durante l’Eastern Economic Forum. Ha ribadito che un’eventuale presenza di militari occidentali in Ucraina verrebbe considerata un bersaglio diretto dalle forze russe. Per il leader del Cremlino, inoltre, appare “impossibile” arrivare a un’intesa di pace con Kiev nelle condizioni attuali.
Il rifiuto di un accordo di pace duraturo
Putin ha sostenuto che il dispiegamento di truppe straniere non potrebbe mai favorire la stabilità a lungo termine. A suo dire, se si raggiungessero intese solide per fermare il conflitto, la loro presenza sarebbe inutile. Ha assicurato che Mosca, in quel caso, rispetterebbe pienamente eventuali accordi. Tuttavia, ha ribadito che l’ingresso dell’Ucraina nella Nato rimane inaccettabile per la Russia, poiché minaccerebbe la sua sicurezza strategica.
L’invito a Mosca e i dubbi sugli incontri
Il presidente russo ha anche aperto a un possibile incontro con Volodymyr Zelensky, ma con molte riserve. Secondo Putin, un colloquio diretto non avrebbe grande utilità, perché “praticamente impossibile” raggiungere intese su questioni centrali. Nonostante ciò, ha dichiarato che Mosca sarebbe pronta a ospitare i negoziati nella capitale russa, ritenuta la sede più adatta.
Le accuse all’Europa e alla Nato
Mentre Putin parlava a Vladivostok, il portavoce Dmitri Peskov rilasciava dichiarazioni altrettanto severe. Ha accusato i Paesi europei di ostacolare qualsiasi tentativo di risoluzione, sostenendo che l’Unione stia trasformando l’Ucraina in un polo “anti-russo”. Peskov ha inoltre rimarcato che la Nato viene percepita a Mosca come un nemico dichiarato, e che la Russia non può permettersi di accettarne una presenza ai propri confini.
Gli Stati Uniti e la frenata del Cremlino
A complicare ulteriormente il quadro, è arrivato l’annuncio del presidente americano Donald Trump, che ha dichiarato di voler dialogare direttamente con Putin. Dalla Russia, però, è giunta subito una smentita: non ci sarebbero ancora stati passi concreti in questa direzione. Una precisazione che evidenzia quanto le distanze tra Mosca e Washington restino profonde.
La posizione della Cina
Intanto, da Pechino è giunto un segnale netto. La Cina si è detta contraria alle pressioni statunitensi ed europee mirate a condizionare i suoi rapporti con la Russia. Il portavoce del Ministero degli Esteri, Guo Jiakun, ha definito “inaccettabile” la richiesta di applicare pressioni economiche, ribadendo che la Cina non intende lasciarsi trascinare nel conflitto ucraino.
05 Settembre 2025
© team icoe, editoriale blozine
blozine editoriale no-profit della
Centro studi su innovazione, comunicazione ed etica.
Copywriters
Francesca S., Matteo R., Laura A., Antonella B., Giorgio F., Anna C., Miriam M., Stefano G., Adele P. e Francesca N.
Chi siamo
iscriviti sulla nostra pagina Facebook e non perderai nessuna notizia!
© blozine, l'editoriale dalla B alla Z. Tutti i diritti sono riservati.