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Le sfide globali dell’economia, Trump, Powell e Lagarde in campo

Dazi e tassi, le sfide di FED e BCE nell’era Trump

Le sfide globali dell’economia, Trump, Powell e Lagarde in campo

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Economia mondiale, equilibrio instabile tra USA ed Europa

Il panorama economico internazionale è sempre più una partita a tre: Donald Trump, Jerome Powell e Christine Lagarde si muovono in uno scenario di incertezza e tensioni. Tra richieste di tassi più bassi, previsioni di tagli da parte della BCE e la prudenza della FED, il mondo guarda alle mosse delle principali autorità economiche con aspettative e timori.

Trump e il gioco dei tassi, tra dazi e strategie

A Davos, Donald Trump ha ribadito la sua richiesta di tagliare i tassi di interesse, un desiderio in aperto contrasto con la politica cauta della FED guidata da Jerome Powell. L’obiettivo di Trump non è solo economico, ma anche politico: la sua retorica protezionista e il gioco dei dazi sono strumenti per riaffermare la supremazia americana nei mercati globali.

Stephen Miran, consigliere economico di Trump, sostiene una strategia di pressione che punta a riformare i rapporti commerciali globali. Secondo questa visione, l’aumento dei dazi non sarebbe inflazionistico grazie alla forza della domanda interna americana, che costringerebbe gli esportatori stranieri a comprimere i propri margini per mantenere l’accesso al mercato statunitense. Un approccio che mira a consolidare il “monopsonio” americano e a ridisegnare l’assetto commerciale globale a vantaggio di Washington.

La prudenza di Powell, il baluardo della FED

Jerome Powell, veterano della FED, si presenta come il contraltare di Trump. Mercoledì sarà il suo momento per rispondere alle pressioni presidenziali. Secondo Antonio Cesarano, strategist di Intermonte, Powell difficilmente modificherà i tassi in tempi brevi, optando per un’attesa strategica. Il suo obiettivo è valutare l’impatto delle politiche di Trump, soprattutto sul fronte dei dazi, prima di agire.

Le previsioni indicano che eventuali tagli della FED potrebbero avvenire solo verso il secondo semestre dell’anno, una tempistica che riflette l’approccio metodico di Powell. Nonostante le pressioni di Trump, il presidente della FED ha chiarito che il suo mandato, in scadenza nel 2026, non è in discussione e che non si piegherà a interferenze politiche.

Lagarde e la BCE, mediazioni difficili in Europa

Sul fronte europeo, Christine Lagarde si trova a gestire un terreno ancora più complesso. La BCE, secondo le previsioni, potrebbe tagliare i tassi almeno quattro volte quest’anno, iniziando già da giovedì. Con un’inflazione sotto controllo e una crescita economica debole, l’Europa sembra avere margini di manovra per stimolare l’economia.

Lagarde, tuttavia, deve destreggiarsi tra le diverse posizioni degli stati membri: i “falchi” come la Germania e i “colombi” che spingono per politiche più espansive. Recenti segnali di apertura dalla Bundesbank suggeriscono una possibile convergenza verso una politica monetaria più accomodante, ma le sfide restano numerose.

Il futuro dell’economia globale, una partita aperta

Mentre Trump minaccia di alzare i dazi e Powell resta cauto, Lagarde cerca di mediare senza scossoni. La dinamica tra questi tre protagonisti sarà cruciale per definire il futuro economico globale. I mercati attendono risposte concrete su questioni fondamentali: l’effetto delle politiche protezionistiche di Trump, l’eventuale aumento dell’inflazione e le prospettive di crescita in Europa.

Questa settimana segna l’inizio di un nuovo capitolo nell’era Trump per FED e BCE. Con sfide complesse e interessi divergenti, il dialogo tra le principali autorità economiche globali sarà determinante per evitare un’escalation di tensioni e favorire un equilibrio sostenibile.


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27 Gennaio 2025
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