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Venduto all’asta il Trittico di Leonforte, attribuito al Beato Angelico

Il Ministero della Cultura aveva chiesto il blocco dell’asta per verificare l’uscita non autorizzata del Trittico di Leonforte.

Venduto all’asta il Trittico di Leonforte, attribuito al Beato Angelico

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Il sindaco di Leonforte ha tentato di salvare l’opera con il supporto del Ministero ma l’asta è stata vinta dalla Arté Gallery.

È stato battuto all’asta per 700.000 franchi svizzeri (circa 700.000 euro) il Trittico di Leonforte, un’opera attribuita al Beato Angelico. L’acquirente è stata la Arté Gallery di Balerna, la stessa casa d’aste che ha organizzato la vendita. La notizia è stata confermata dal sindaco di Leonforte, Pietro Livolsi, il quale ha seguito da vicino la vicenda e ha tentato di impedire la cessione dell’opera, coinvolgendo anche lo Stato italiano nella speranza di bloccare l’asta.

Una nota urgente del Ministero della Cultura

Nella serata precedente alla vendita, il Ministero della Cultura ha inviato una nota "urgentissima", firmata dal ministro Alessandro Giuli, con la richiesta al tribunale di Mendrisio di sospendere la vendita. La motivazione principale risiedeva nella necessità di verificare l’uscita dell’opera dal territorio italiano, considerata non autorizzata. Il trittico era stato infatti esportato nel 2016, quando era stato erroneamente classificato come una copia ottocentesca. Tuttavia, nel 2017, un’attenta analisi di restauro ha permesso di riconoscerne l’autenticità, attribuendolo al Beato Angelico.

L’analisi dei pigmenti conferma l’autenticità

Le ricerche condotte sul trittico hanno rivelato la presenza di pigmenti di pregio, tra cui lapislazzuli, azzurrite e lacca rossa, elementi tipici delle opere più raffinate dell’epoca. Queste caratteristiche, unite all’analisi stilistica, hanno rafforzato l’attribuzione all’illustre maestro del Quattrocento. Nel 2021, il professore Rolando Bellini, docente presso l’Accademia di Brera, ha ulteriormente avvalorato la scoperta, definendolo un’opera su cui il Beato Angelico avrebbe lavorato personalmente.

Il tentativo di bloccare l’asta e l’assenza della Regione Siciliana

Il Ministero della Cultura ha ribadito che l’autorizzazione all’esportazione era stata concessa per un’opera ritenuta di valore inferiore, senza che ne fosse stata accertata l’autenticità. Tuttavia, la Regione Siciliana non ha manifestato alcun interesse ad acquisire il trittico, nonostante le pressioni esercitate dal deputato Fabio Venezia. Determinato a salvare l’opera, il sindaco di Leonforte, Pietro Livolsi, ha persino stanziato 15.000 euro per tentare l’acquisto e ha chiesto il supporto del Ministero, ma il tentativo si è rivelato tardivo.

L’esito dell’asta e l’offerta vincente

Secondo quanto riportato dal Corriere del Ticino, l’offerta vincente, pari a 702.445 franchi svizzeri, è stata presentata per iscritto. Nonostante la presenza di circa sessanta persone in sala, nessuno ha rilanciato, sancendo così il passaggio dell’opera alla Arté Gallery di Balerna.

Resta ora da capire se vi siano ancora margini per un’azione legale da parte dell’Italia per il recupero dell’opera, oppure se il Trittico di Leonforte sia definitivamente destinato a rimanere fuori dai confini nazionali.


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11 Marzo 2025
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