L’anoressia nervosa rappresenta una delle patologie più diffuse tra i disturbi del comportamento alimentare, colpendo circa l’1% della popolazione italiana, con una netta prevalenza tra le donne, che costituiscono il 90% dei casi. Questo fenomeno si inserisce in un quadro più ampio che riguarda oltre 3 milioni di persone affette da disturbi come la bulimia e il binge eating. Un recente studio condotto dal Centro per la cura dei disturbi alimentari di Villa Miralago e dall’Università di Milano ha portato alla luce nuovi elementi cruciali per la riabilitazione nutrizionale dei pazienti con anoressia, indipendentemente dal genere.
Nuovi marcatori per un recupero più efficace
L’indagine si è concentrata su alcuni parametri fondamentali che possono guidare un percorso di riabilitazione più mirato. Tra questi emergono il peso corporeo, l’indice di massa corporea (IMC), la massa grassa e magra, la massa cellulare corporea, l’angolo di fase e i marcatori di idratazione. L’analisi dei dati ha evidenziato come un piano nutrizionale personalizzato sia essenziale per garantire non solo il recupero del peso, ma anche una migliore composizione corporea. Questo approccio multidimensionale è considerato cruciale per il benessere generale del paziente e per la prevenzione delle ricadute.
Il valore della ricerca e della collaborazione
I risultati di questo studio, pubblicati sulla rivista Nutrients in occasione della Settimana nazionale del Fiocchetto Lilla, sono il frutto del lavoro di Ileana Terruzzi, professore associato in Scienza dell’alimentazione presso l’Università degli Studi di Milano, e di Eugenia Dozio, responsabile della nutrizione presso Villa Miralago, un centro d’eccellenza per la cura dei disturbi alimentari convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. La collaborazione tra queste due realtà ha permesso di approfondire gli aspetti essenziali della riabilitazione nutrizionale e di sviluppare strategie più efficaci per il recupero dei pazienti.
Un percorso di recupero oltre il peso corporeo
"L’anoressia nervosa", spiega Eugenia Dozio, "è un disturbo complesso che non riguarda solo la perdita di peso, ma comporta anche alterazioni nella composizione corporea, nella funzionalità cellulare e nei livelli di idratazione. La riabilitazione nutrizionale deve andare oltre il semplice aumento di peso e puntare a ripristinare una condizione metabolica equilibrata e sostenibile". Tuttavia, le strategie ottimali per bilanciare l’assunzione calorica e proteica nel tempo rimangono ancora poco esplorate. Lo studio si è concentrato proprio su questo aspetto, analizzando l’impatto dell’apporto calorico e proteico sui diversi parametri corporei.
Il ruolo dell’apporto calorico e proteico
La ricerca ha coinvolto 79 pazienti con diagnosi di anoressia nervosa, ricoverati per almeno sei mesi presso Villa Miralago. I dati raccolti hanno mostrato che l’assunzione calorica ha avuto un ruolo predominante nel recupero della massa grassa, mentre l’apporto proteico si è rivelato fondamentale per preservare la massa magra e favorire la rigenerazione cellulare. Ileana Terruzzi sottolinea: "Abbiamo osservato che il processo di recupero non può seguire schemi rigidi e predefiniti, ma deve essere costantemente adattato in base ai bisogni individuali del paziente e ai progressi monitorati nel tempo".
Verso un nuovo modello di riabilitazione nutrizionale
L’aspetto innovativo di questa ricerca risiede nella capacità di dimostrare che la riabilitazione nutrizionale per l’anoressia nervosa deve essere dinamica e personalizzata. "Un approccio basato su marcatori avanzati di composizione corporea e idratazione", evidenzia Terruzzi, "permette di superare il tradizionale metodo basato unicamente sul peso corporeo". Il monitoraggio costante della massa magra, della massa cellulare corporea e dell’idratazione offre una guida preziosa per adattare la terapia nutrizionale e migliorarne l’efficacia.
Alessandro Raggi, vicepresidente della Fondazione Ananke di Villa Miralago, conclude sottolineando l’importanza di un’integrazione tra aspetti nutrizionali e psicologici: "Per costruire percorsi di cura efficaci, è essenziale un lavoro sinergico tra diverse competenze, con strategie di intervento sempre più personalizzate e complete". Lo studio apre nuove prospettive nella gestione dei disturbi alimentari, fornendo un modello di trattamento più efficace e centrato sulle reali necessità dei pazienti.
11 Marzo 2025
© team icoe, editoriale blozine
blozine editoriale no-profit della
Centro studi su innovazione, comunicazione ed etica.
Copywriters
Francesca S., Matteo R., Laura A., Antonella B., Giorgio F., Anna C., Miriam M., Stefano G., Adele P. e Francesca N.
iscriviti sulla nostra pagina Facebook e non perderai nessuna notizia!
© blozine, l'editoriale dalla B alla Z. Tutti i diritti sono riservati.