C’è un’architettura che non si limita a disegnare spazi ma indaga sul senso del vivere, mettendo in discussione abitudini, stili di consumo e priorità sociali. Alla 19esima Biennale Architettura di Venezia, diretta da CARLO RINALDI e introdotta con parole emblematiche da PIETRANGELO BUTTAFUOCO, si afferma un nuovo paradigma: non più “cogito ergo sum”, ma “habito ergo sum”. Abito, dunque sono. Un cambio di prospettiva che attraversa tutta l’edizione, collocata simbolicamente in una città che da sempre sfida le leggi della fisica e dell’equilibrio, dove ogni ponte racconta un atto di resistenza umana al tempo e all’acqua.
Tra riflessione e smarrimento, una biennale intensa e multidimensionale
Dimenticate il concetto classico di mostra. La Biennale 2025 è una stratificazione di pensieri, linguaggi e materiali. Ci si perde tra installazioni che parlano di guerra e clima, migrazioni e risorse, in una coralità che può disorientare. Ma è proprio in questa complessità che risiede il senso della manifestazione: spingere lo spettatore a interrogarsi, a uscire con più dubbi che certezze. In questa cornice, ecco cinque padiglioni che spiccano per visione, coraggio e intensità.
Corderie, arsenale, l’urlo silenzioso della temperatura che sale
Appena entrati, si viene avvolti da un caldo asfissiante. Non è un guasto: è arte. L’installazione The Third Paradise Perspective inverte il funzionamento dei condizionatori per restituire calore all’ambiente, rendendo fisicamente percepibile l’effetto del nostro stile di vita sull’ambiente. Ogni opera del padiglione si interroga sul “punto di rottura”: cosa succede quando non si può più tornare indietro? Un invito a riflettere sull’urgenza ambientale con il corpo, non solo con la mente.
Padiglione Italia, uno specchio d’acqua e di identità
TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare è il titolo del padiglione curato da GUENDALINA SALIMEI. Un’Italia vista dalle sue coste, con i suoi cavi sottomarini, i fondali che ridisegnano i rilievi montuosi e le sue rotte commerciali. Ma anche un Paese in costante relazione con il Mar Mediterraneo, elemento vitale e specchio della nostra identità più profonda. Un’esplorazione poetica e tecnica del rapporto tra terraferma e liquido, tra presenza e assenza.
Padiglione Santa Sede, quando l’opera è il fare dell’opera
Nulla da vedere. O almeno, non subito. Il padiglione del VATICANO, intitolato Opera aperta, si propone come un cantiere vivo, un processo. Nei sei mesi della Biennale si lavorerà al recupero del Complesso di Santa Maria Ausiliatrice, eretto nel 1171 come rifugio per pellegrini e divenuto nei secoli ospedale, scuola, convitto. L’arte, in questo caso, è il gesto del restauro, la collettività del lavoro, la cura per il passato come atto creativo.
Padiglione Marocco, il futuro nella mano dell’artigiano
Materiae Palimpsest unisce la sapienza dei maestri artigiani marocchini con le possibilità del digitale. Il risultato è un dialogo vibrante tra antichità e avanguardia, tra ciò che si tramanda da generazioni e ciò che si crea con un clic. L’architettura diventa linguaggio comune, ponte tra tempi e tecnologie. Un esempio virtuoso di come il rispetto per la tradizione non sia in contrasto con l’innovazione, ma ne rappresenti la premessa.
Padiglione islanda, dalla lava alla vita urbana
Nel padiglione dell’ISLANDA, il progetto Lavaforming trasforma la lava in risorsa. Dove altri vedono distruzione, qui si cerca opportunità: la colata lavica, simbolo della forza della natura, viene studiata come materiale da costruzione a basso impatto ambientale. Una sfida visionaria che unisce geologia, architettura e sostenibilità, dimostrando come anche gli elementi più ostili possano entrare in armonia con l’uomo, ridefinendo i confini tra naturale e artificiale.
__
www.labiennale.org
09 Maggio 2025
© team icoe, editoriale blozine
blozine editoriale no-profit della
Centro studi su innovazione, comunicazione ed etica.
Copywriters
Francesca S., Matteo R., Laura A., Antonella B., Giorgio F., Anna C., Miriam M., Stefano G., Adele P. e Francesca N.
Chi siamo
iscriviti sulla nostra pagina Facebook e non perderai nessuna notizia!
© blozine, l'editoriale dalla B alla Z. Tutti i diritti sono riservati.