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Il silenzio dopo la musica, addio al maestro Beppe Vessicchio

Si è spento Beppe Vessicchio, il direttore d’orchestra più amato d’Italia, simbolo di musica, cultura e gentilezza

Il silenzio dopo la musica, addio al maestro Beppe Vessicchio

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La musica italiana perde Beppe Vessicchio, il maestro che ha unito generazioni con passione, ironia e una bacchetta indimenticabile

Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Vessicchio era molto più di un direttore d’orchestra. Compositore, arrangiatore e musicista raffinato, ha saputo unire tradizione e innovazione come pochi altri. Il pubblico lo ha amato non solo per il suo talento, ma per la gentilezza e la pacata ironia che portava ovunque andasse.

Ha collaborato con nomi che hanno scritto la storia della musica italiana – Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Zucchero, Ornella Vanoni – costruendo ponti tra generi e generazioni.

Il re dell’orchestra a Sanremo

Nella memoria collettiva resterà per sempre il momento in cui “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio” risuonava sul palco dell’Ariston. Un appuntamento fisso, una presenza familiare che ha accompagnato decenni di musica e di emozioni.

A Sanremo ha vinto quattro volte come direttore d’orchestra: nel 2000 con gli Avion Travel e la canzone “Sentimento”, nel 2003 con Alexia, nel 2010 con Valerio Scanu e nel 2011 con Roberto Vecchioni con “Chiamami ancora amore”.

Ma la sua carriera non si è mai fermata al confine del Festival. Ha diretto al Cremlino in un omaggio a John Lennon, ha guidato il progetto “Rockin’1000” – la più grande rock band del mondo – e ha portato la sua sapienza musicale nel talent “Amici” di Maria De Filippi, dove è stato direttore musicale e insegnante per anni.

Un’eredità di cultura e gentilezza

Fino all’ultimo, il maestro non ha mai smesso di creare. Da marzo 2026 era atteso in tour teatrale con Ron per lo spettacolo “Ecco che incontro l’anima”, la loro prima collaborazione dal vivo. Un progetto che avrebbe celebrato la musica come luogo d’incontro tra cuore e tecnica, tra sentimento e ragione.

Un’ondata di affetto dal mondo della musica e della politica

La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione.
La premier Giorgia Meloni ha scritto: “Un artista di grande cultura musicale che ha dato tanto e che ci mancherà. ‘Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio’ non era solo una frase: era casa, era Italia. Buon viaggio”.

Fabio Fazio ha ricordato la sua gentilezza: “Lo aspettavo per un’intervista su Mozart. Mi aveva avvisato di rimandare per una brutta tosse, con la consueta cortesia. Era un uomo dolce, un amico, un grande musicista”.

Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso cordoglio: “Con la sua sensibilità artistica e la sua inesauribile passione ha saputo unire generazioni, portando la musica nel cuore di tutti”.

Il conduttore Carlo Conti ha voluto ricordarlo come “un’istituzione della musica italiana, un professionista unico che ha contribuito al successo di tanti artisti e programmi”.

Il maestro che non aveva bisogno di rumore

Beppe Vessicchio non cercava il clamore, ma lasciava un segno ovunque arrivasse. Il suo modo di intendere la musica era un atto di umiltà e di dedizione: dirigere non significava mettersi al centro, ma far emergere gli altri.

Con lui se ne va una parte gentile e colta dell’Italia, quella che crede ancora che la bellezza, quando è condivisa, possa rendere il mondo un po’ migliore.


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08 Novembre 2025
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