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Apertura alle diversità nella Chiesa secondo il cardinale Matteo Zuppi

Le parole del Cardinale Matteo Zuppi sulla necessità di una Chiesa trasparente e vicina a tutti

Apertura alle diversità nella Chiesa secondo il cardinale Matteo Zuppi

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Accoglienza, impegno contro gli abusi e cura delle persone al centro dell’assemblea della Cei di Assisi

Assisi torna ad essere il luogo in cui si discute di futuro, ascolto e responsabilità. Durante l’introduzione all’assemblea della Cei, il Cardinale Matteo Zuppi ha riportato al centro un tema che attraversa la società quanto la comunità ecclesiale, quello di una Chiesa capace di rimanere casa per tutti.

Una Chiesa che non chiude la porta a nessuno

Il Cardinale sottolinea come le parrocchie debbano essere pensate come spazi aperti, simili a una piazza dove ognuno può avvicinarsi senza sentirsi giudicato o escluso. Capita spesso che, proprio in quei luoghi, arrivino persone con storie complesse, ferite o semplicemente in cerca di un orientamento interiore. L’immagine della fontana, dove si dissetano gli assetati, diventa così una metafora potente: anche chi non conosciamo porta con sé un desiderio di senso che merita accoglienza.
L’apertura, spiega Zuppi, non è un rischio, ma una ricchezza se vissuta nella comunione e nella maternità della Chiesa, che accompagna ogni cammino.

Accogliere la diversità come un valore

Il Cardinale invita a non temere la pluralità di esperienze e di aggregazioni presenti nella Chiesa italiana. Per lui, la diversità non è un ostacolo da rimuovere, ma una risorsa che permette di scoprire volti nuovi del Vangelo. L’importante, ribadisce, è custodire l’unità profonda che tiene insieme ogni realtà, senza creare barriere o appartenenze rigide.

Guardare al mondo con lucidità e responsabilità

Nel suo intervento, Zuppi allarga poi lo sguardo alla situazione globale, descrivendo un mondo ferito da conflitti, solitudini e vulnerabilità. Di fronte a questo scenario complesso, la Chiesa ha il compito di rimanere vigile, presente e capace di ascolto, senza rinunciare alla propria missione di cura.

La lotta agli abusi un impegno non negoziabile

Tra i temi più delicati affrontati in assemblea emerge quello degli abusi, una ferita profonda che la Chiesa non può ignorare. Il Cardinale ricorda il percorso avviato negli ultimi anni per affrontare con decisione questa realtà. È un cammino impegnativo, spiega, che ha richiesto coraggio nell’iniziare e continuità nel proseguire.
Nonostante le resistenze e le zone d’ombra ancora presenti, il lavoro svolto ha permesso di consolidare una maggiore consapevolezza e di rafforzare la fiducia. Al centro resta la scelta di dare voce e ascolto alle vittime, proteggere ogni persona e promuovere un rispetto autentico all’interno del popolo di Dio.

Un movimento che cresce e non si ferma

L’impegno contro gli abusi non è considerato un capitolo chiuso, ma un processo in continua evoluzione. La Chiesa, spiega Zuppi, vuole mantenere alta la guardia e continuare a lavorare per costruire ambienti sicuri, trasparenti e in grado di prevenire ogni forma di violenza.
Questo cammino ha un obiettivo preciso, quello di custodire la dignità di ciascuno, riaffermando una comunità che non si limita a proclamare valori, ma li pratica concretamente.

Accoglienza, trasparenza e cura del prossimo

Le parole del Cardinale delineano una direzione chiara: una Chiesa capace di accogliere, di affrontare le proprie fragilità e di rinnovare fiducia e responsabilità. Una comunità che riconosce la complessità del presente ma continua a credere nella possibilità di un futuro condiviso, dove il rispetto sia al centro di ogni relazione.


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17 Novembre 2025
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