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Mercosur, accordo rimandato e tensioni in Europa

Il Mercosur resta in sospeso, tra proteste degli agricoltori europei, cautela politica e negoziati che durano da oltre venticinque anni

Mercosur, accordo rimandato e tensioni in Europa

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Francia e Italia frenano sull’accordo UE Mercosur, mentre Bruxelles cerca un equilibrio tra libero scambio e tutela agricola

Il Mercosur è un accordo economico nato per facilitare gli scambi commerciali tra alcuni Paesi dell’America del Sud e i loro partner internazionali. Creato nel 1991, coinvolge Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay con l’obiettivo di rendere più semplice la circolazione di merci, servizi e investimenti. In pratica, il Mercosur punta a ridurre dazi e barriere commerciali per favorire il commercio tra Paesi, un po’ come fa il mercato unico europeo all’interno dell’Unione europea. È proprio questo meccanismo che rende l’accordo con l’UE tanto ambizioso quanto controverso.

L’accordo tra Unione europea e Mercosur continua a essere uno dei dossier più delicati sul tavolo di Bruxelles. Tra proteste, cautela politica e negoziati che durano da oltre venticinque anni, il Consiglio europeo ha scelto di prendersi altro tempo, rimandando una decisione che divide governi, istituzioni e mondi produttivi.

Un accordo che slitta ancora

Il Mercosur non sarà finalizzato in questo Consiglio europeo. La decisione arriva in una giornata simbolicamente pesante, segnata dalle manifestazioni degli agricoltori europei nella capitale belga. In questo contesto, i Ventisette hanno preferito rinviare la firma, scegliendo di rivedere e affinare il testo dell’accordo di libero scambio con i Paesi dell’America del Sud, fortemente contestato da una parte del settore agricolo europeo.

Cos’è il Mercosur e perché conta

Nato nel 1991, il Mercosur – Mercato comune del Sud – è un’area di integrazione economica che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. L’obiettivo è favorire la libera circolazione di beni, servizi e capitali. Per l’Unione europea, l’intesa rappresenterebbe uno dei più grandi accordi commerciali mai siglati, con impatti rilevanti su export, filiere produttive e rapporti geopolitici.

Le resistenze di Francia e Italia

Francia e Italia restano i Paesi più critici. Emmanuel Macron ha definito il testo attuale “inaccettabile”, mentre da Palazzo Chigi è arrivato un segnale più prudente ma non di chiusura. Il governo italiano si è detto disponibile a sottoscrivere l’accordo, a condizione che vengano date risposte concrete agli agricoltori, risposte che dipendono in larga parte dalle decisioni della Commissione europea e che potrebbero essere definite in tempi relativamente brevi.

Il ruolo di Lula e la finestra temporale

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha avviato un’intensa attività diplomatica con i governi più scettici. Secondo quanto riferito dallo stesso Lula, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrebbe chiesto di attendere ancora “qualche settimana, qualche giorno, massimo un mese”. Una finestra temporale che potrebbe consentire di salvare il negoziato prima del cambio di presidenza del Mercosur tra Brasile e Paraguay, previsto intorno a metà gennaio.

Gli agricoltori al centro del confronto

Nel frattempo, le istituzioni europee hanno incontrato i rappresentanti degli agricoltori scesi in piazza a Bruxelles. Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno ribadito pubblicamente il sostegno dell’Unione al settore agricolo. In un momento di forte incertezza, è stato sottolineato l’impegno dell’UE a garantire affidabilità, supporto finanziario, aiuti mirati alle piccole aziende e ai giovani agricoltori, oltre a semplificazioni amministrative per la vita quotidiana delle imprese agricole.


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19 Dicembre 2025
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