Dopo oltre ventiquattro ore di trattative serrate, i ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo a maggioranza qualificata per ridurre del 90% le emissioni di gas serra entro il 2040. Una decisione che segna una tappa fondamentale nella strategia europea per la neutralità climatica, ma che include anche margini di flessibilità per permettere agli Stati membri di affrontare la transizione con gradualità e realismo.
Un obiettivo ambizioso, ma con regole più flessibili
L’intesa raggiunta introduce la possibilità per i Paesi dell’Ue di utilizzare fino al 5% di crediti internazionali di carbonio extraeuropei per compensare parte delle emissioni, un modo per bilanciare gli sforzi nazionali con progetti ambientali sviluppati in altre aree del mondo. Un ulteriore 5% di crediti esteri potrà essere acquistato dai governi europei per coprire le difficoltà nella riduzione interna delle emissioni, rendendo la traiettoria verso il 2040 meno rigida e più realistica.
Una revisione biennale per restare allineati agli obiettivi
Il testo approvato mantiene una clausola di revisione biennale, che prevede una valutazione regolare da parte della Commissione Europea sull’efficacia delle misure adottate. Questo meccanismo permetterà di adattare le politiche ai nuovi scenari economici, tecnologici e ambientali, assicurando che il percorso verso la riduzione del 90% resti credibile, efficace e sostenibile nel lungo periodo.
Un nuovo equilibrio tra ambizione e realismo
Le discussioni tra i 27 Stati membri sono state intense e spesso polarizzate, con alcuni Paesi che chiedevano obiettivi più rigidi e altri che invocavano maggiore flessibilità per tutelare le proprie economie. Il compromesso raggiunto rappresenta dunque una sintesi tra visione ecologica e pragmatismo industriale. Come ha sottolineato un portavoce della presidenza di turno, “il percorso climatico dell’Europa deve essere ambizioso ma anche sostenibile per cittadini e imprese”.
Un contributo globale con lo sguardo alla Cop30 di Belém
Oltre all’accordo sul target 2040, i ministri hanno approvato il nuovo contributo determinato a livello nazionale (NDC), che definisce l’impegno collettivo dell’Ue per il 2035. In linea con le richieste della Cop30 che si terrà a Belém, in Brasile, il documento stabilisce un range di riduzione delle emissioni compreso tra il 66,25% e il 72,5% rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di un traguardo intermedio che rafforza la posizione dell’Europa come leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico.
Un passo decisivo nella transizione ecologica europea
L’accordo sul taglio del 90% entro il 2040 non è solo un numero: rappresenta una visione politica, economica e sociale di un continente che vuole guidare la transizione verso un modello sostenibile. Una sfida che richiederà investimenti, innovazione e una partecipazione attiva di cittadini, imprese e istituzioni. Ma anche un messaggio chiaro: l’Europa, pur tra difficoltà e compromessi, sceglie di restare in prima linea per la salvaguardia del pianeta.
05 Novembre 2025
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