È partita una nuova era per l’osservazione della Terra. Dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese, un razzo Ariane 6 ha portato in orbita Sentinel 1D, il più recente satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Un lancio di grande importanza per la ricerca e per la salvaguardia ambientale, che consolida il ruolo dell’Europa nel programma di monitoraggio globale Copernicus, sviluppato insieme alla Commissione Europea.
Una nuova generazione di occhi sul pianeta
Sentinel 1D si affianca al gemello Sentinel-1C e raccoglie l’eredità del veterano Sentinel-1A, in servizio da oltre undici anni. Il suo compito è quello di fornire immagini radar ad alta risoluzione della superficie terrestre, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o dalla presenza di luce solare. Pioggia, nuvole o oscurità non rappresentano un ostacolo: i sensori radar di Sentinel 1D sono in grado di “vedere” attraverso qualsiasi scenario, garantendo una sorveglianza costante e precisa.
Un alleato per la sicurezza e la scienza
I dati raccolti dal nuovo satellite vengono utilizzati in molteplici ambiti: dalle operazioni di soccorso in caso di disastri naturali al monitoraggio dei ghiacciai, dalla gestione delle emergenze ambientali alla sicurezza marittima. Le immagini radar permettono di rilevare fuoriuscite di petrolio, seguire le rotte delle navi e contrastare la pesca illegale. Allo stesso tempo, sono uno strumento essenziale per studiare i cambiamenti climatici, osservare la deformazione del suolo dopo un terremoto o un’eruzione vulcanica, e mappare foreste e risorse idriche.
Il contributo italiano alla missione spaziale
Anche l’Italia gioca un ruolo di primo piano nel programma Copernicus. Il gruppo Leonardo partecipa attivamente alla costruzione dei satelliti e alla gestione dei dati provenienti dalle missioni. In particolare, Thales Alenia Space – società partecipata da Leonardo e attiva nel settore aerospaziale – ha realizzato Sentinel 1D negli stabilimenti di Roma, Milano e L’Aquila. Oltre a fornire i sensori radar e gli equipaggiamenti, Leonardo contribuisce anche all’elaborazione e all’analisi dei dati che vengono poi utilizzati da istituzioni scientifiche e agenzie ambientali di tutto il mondo.
Un satellite per conoscere e proteggere
L’obiettivo del programma Copernicus è ambizioso ma chiaro: fornire informazioni costanti e affidabili sullo stato del nostro pianeta per supportare decisioni politiche, scientifiche e ambientali. Ogni dato raccolto è un frammento di conoscenza che aiuta a capire come cambia la Terra e come possiamo intervenire per proteggerla. In questo senso, Sentinel 1D non è solo un satellite: è un simbolo del legame tra tecnologia, ricerca e responsabilità verso il futuro del pianeta.
Dallo spazio, uno sguardo che unisce
Ogni immagine inviata da Sentinel 1D racconta una storia: quella di un pianeta fragile ma vitale, che richiede attenzione e cooperazione globale. La missione non è solo scientifica ma anche etica, perché ci ricorda che osservare la Terra significa prendersene cura. E in questo grande progetto europeo, l’Italia dimostra ancora una volta di essere protagonista dell’innovazione e della scienza che guarda alle stelle per proteggere la vita sulla Terra.
05 Novembre 2025
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