Creare spazi di confronto concreti è uno dei modi più efficaci per rendere visibile ciò che troppo spesso rimane nascosto. La violenza economica, ancora oggi, rappresenta una delle forme meno riconosciute ma più diffuse di controllo. Per questo nasce Econo.Mia, un percorso sviluppato con l’obiettivo di rafforzare competenze, dialogo e consapevolezza, coinvolgendo istituzioni, centri antiviolenza, realtà imprenditoriali e cittadinanza.
Un progetto che unisce formazione e responsabilità sociale
Al centro dell’iniziativa c’è un lavoro congiunto tra Amazon, ActionAid e Fondazione Realizza il Cambiamento, che hanno scelto di mettere insieme competenze diverse per creare un programma di educazione economico-finanziaria. L’obiettivo è promuovere autonomia, prevenzione e strumenti pratici per riconoscere e contrastare la violenza economica. Come spiegato da Giorgio Busnelli, Country Manager di Amazon Italia, il progetto vuole essere un passo concreto verso una maggiore attenzione ai temi della parità e dei diritti all’interno dei luoghi di lavoro.
Napoli, una tappa simbolica di un percorso nazionale
Una delle tappe più significative del roadshow si è tenuta a Napoli, città scelta non solo per la sua centralità geografica ma per la sua capacità di rappresentare un mosaico sociale complesso e vivace. Qui è stato evidenziato quanto la violenza economica influisca direttamente sulla capacità delle donne di denunciare e ricostruire la propria vita. Il sindaco Gaetano Manfredi ha sottolineato che spesso la dipendenza economica rende più difficile trovare la forza di uscire da relazioni abusive.
La violenza economica, una forma invisibile ma devastante
Quando parliamo di violenza economica, parliamo di una forma di controllo che limita l’accesso a risorse finanziarie, impedisce l’autonomia e condiziona le scelte personali. È una realtà meno evidente rispetto alla violenza fisica, ma altrettanto distruttiva. Per questo diventa fondamentale la diffusione di competenze economiche di base, affinché ogni persona possa avere gli strumenti necessari per riconoscere situazioni di rischio e costruire una propria indipendenza.
Istituzioni, privati e terzo settore insieme
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è la collaborazione trasversale. Pubblico, privato e terzo settore condividono responsabilità e competenze, creando una rete capace di raggiungere territori e contesti differenti. Come ricordato durante gli incontri, solo unendo prospettive diverse è possibile trasformare la sensibilizzazione in azioni concrete e diffuse.
Andare oltre l’evento per creare un cambiamento reale
Il roadshow non si limita a incontri pubblici, ma mira a lasciare strumenti permanenti: percorsi formativi, materiali informativi e attività che possano essere replicate nelle comunità locali. L’obiettivo è creare un cambiamento culturale duraturo, un passo alla volta, favorendo autonomia economica e maggiore consapevolezza sui diritti.
17 Novembre 2025
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